Lazio - Entrate, una moderna deportazione

Roma -

Abbiamo sempre denunciato che la riorganizzazione fatta mediante l’accentramento delle competenze verso un unico ufficio di livello provinciale non poteva funzionare, soprattutto  nelle grandi aree metropolitane e ieri presso l’ufficio della DP I di Roma abbiamo avuto l’ennesima conferma.

 

A seguito dell’accelerazione del processo di concentramento di attività di controllo presso gli uffici di via L. Turchi, siamo stati infatti convocati  dalla DP I per la firma di un verbale d’intesa sulle modalità di attuazione di questa moderna deportazione.

 

A nulla è valso l’aver evidenziato da parte nostra una serie di complicazioni e inconvenienti:

primo tra tutti, e l’abbiamo sottolineato nella nota a verbale, l’assenza della rsu;

abbiamo poi evidenziato  che,  in un momento in cui l’evasione fiscale in Italia è ai massimi storici, perdere la professionalità acquisita nell’attività di controllo di circa il 77% del personale, visto che solo il 23% si è reso condiscendente a  un trasferimento, sia un’operazione quantomeno discutibile;

abbiamo sottolineato anche che  senza un’adeguata formazione se non quel minimo di affiancamento, il personale, già demotivato dal trasferimento coattivo, sarà impossibilitato a sostenere attivamente i colleghi dell’ufficio territoriale;

a questo si aggiunga il fatto che fare quest’operazione a settembre comporterà sicuramente una criticità nel raggiungimento degli obiettivi dell’ufficio, è del tutto evidente infatti che tutto il carico di lavoro assegnato ai lavoratori che transiteranno nell’ufficio territoriale (e stiamo parlando del 77% dei lavoratori delocalizzati dell’area imprese minori) dovrà essere aggiunto al carico di lavoro degli incolpevoli funzionari dell’ufficio controlli, tutto ciò in concomitanza con il  fatto che in Parlamento si sta discutendo di una manovra che priva della tredicesima mensilità i lavoratori di quell’ufficio che, per incapacità di un dirigente, non raggiunge  l’obiettivo assegnato.

 

I colleghi poi che accetteranno il trasferimento dovranno sobbarcarsi di tutti i costi, sia in termini economici , sia in termini di tempo occorrente per raggiungere il loro posto di lavoro, sia in termine di stress legato al minor tempo disponibile per i rapporti personali e familiari.

 

Ovviamente la nostra Organizzazione Sindacale non poteva che rinviare al mittente il verbale d’intesa che al contrario, neanche a dirlo, ha trovato il pieno sostegno e la firma di Cgil Cisl Uil e Salfi, affrettatisi però a dichiararsi contrari …

strano comportamento, essere contrari e concertare accordi!

 

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