Lazio - L'Amministrazione e il "Monòpoli" sulla pelle dei lavoratori
... Ieri 14 Ottobre, presso la sede della DR Lazio si è svolta la tanto attesa riunione convocata dalla Direttrice Regionale con all'ordine del giorno “l'orario di lavoro” della stessa DR, ma che lasciava presagire nel “varie ed eventuali” ben altro.
L'argomento principe è stato di fatto quello della ricollocazione logistica di molti degli Uffici Provinciali di Roma, come sollecitato con espressa richiesta da USB.
In attesa della luce con cui i rappresentanti della nostra Dirigenza ci avrebbero irradiato sulla nebulosa questione spostamenti, ci si stava avviando invece, tra un “dico non dico” e un “ vorrei ma non posso” verso un'ennesima pantomima tesa più a confondere che a chiarire. Messi alle strette con le dichiarazioni di appena un giorno prima del Dott. Telesca (della rete per l'innovazione nella Pubblica Amministrazione Italiana), riguardo ad una sorta di Monòpoli(il gioco da tavolo) organizzato nella provincia di Roma, dove il ruolo di pedine tocca all'UP Territorio, alla DP 1, alla stessa DR e molti altri uffici, la Direttrice ed il suo entourage si sono finalmente liberati. Ed è stato un fiume in piena...Questo in breve il resoconto.
Chiusura degli Uffici Finanziari di Frascati e accorpamento degli Uffici di Albano e Velletri, con conseguente mobilità per i lavoratori e taglio dei servizi per la cittadinanza. “Spacchettamento” (così definito) degli Uffici delle Conservatorie, che non hanno trovato una sede abbastanza grande che li possa ospitare, con conseguente disagio per l'utenza che non potrà più usufruire di un servizio localizzato in un solo ufficio. Spostamento “sincronizzato” di lavoratori in gruppi di tre/quattrocento alla volta, con passaggi intermedi obbligati presso sedi “provvisorie” che gli consentirebbero dopo traversie inenarrabili e senza passare “dal Via” per prendere un qualsiasi bonus, di arrivare in tempi non quantificabili alla sede di destinazione finale(?). Operazioni chirurgicamente organizzate che interesserebbero un numero (in difetto?) di lavoratori prossimo a duemila e tempi lunghissimi, anni, un gioco del Monòpoli, o del Quindici se si preferisce l'analogia, dove però il gioco non è ammesso! Le pedine: i lavoratori, le vite di migliaia di uomini e donne che come in un incubo ricorrente si ritroveranno per l'ennesima volta ad essere “sballottati” da una parte all'altra della Città.
L'effetto Domino che soprintende tutte queste mosse a incastro, fa pensare. Ci domandiamo infatti, ove ci dovesse essere un intoppo, dovuto ad esempio all'impossibilità di realizzare un front-office in una struttura non idonea, come si potrebbe risolvere l'intricatissima sequenza di movimenti...Ma la domanda che assilla di più è sempre la stessa: A fronte di una tale abnorme opera logistica, il rapporto spese/guadagni sarà favorevole a qualcuno?...Già perché di cifre chiare relativamente alle spese ancora non si sa niente. O meglio. Qualcosa si sa.
Per la struttura di Via Boglione ad esempio, tristemente nota alle cronache per un disastro finanziario (portato alla luce dalla trasmissione Report) costato allo stato qualcosa come venti milioni di euro, e sede di destinazione finale dell'UP Territorio è prevista, una spesa di ripristino di vari milioni di euro e probabili, ma realistici tempi di lavorazione di quattro/cinque anni a fronte di un termine stimato nel 2018. La struttura di Viale Ciamarra, nei progetti sede di destinazione finale della DR, in pessime condizioni anch'essa, come dimostra la recente incredibile chiusura per tre giorni dovuta a pesanti malfunzionamenti dell’impianto elettrico, dovrebbe subire più o meno gli stessi interventi della prima. La struttura di Via Capranesi, sede transitoria sempre nei progetti, dell'UP Territorio, non gode di maggior salute...e potremmo continuare...
Insomma, da un lato la “ripresa in carico” di immobili che a suo tempo sono stati letteralmente regalati ai privati e che oggi versano in pessime condizioni, dall’altro un piano gigantesco nel quale i tagli (altro che risparmi!) avvengono sulla pelle dei lavoratori e della cittadinanza e consentiranno agli immobiliaristi e ai palazzinari di turno di continuare a fare affari e profitti milionari.
A breve apriremo la mobilitazione in tutti gli uffici del Lazio utilizzando tutti gli strumenti sindacali a disposizione per contrastare questa operazione che si configura molto vantaggiosa per qualcuno e disastrosa per lavoratori e cittadini.