Lazio - Riorganizzazione: mille firme e più di mille!

Roma -

Si è svolta ieri in Direzione regionale l’assemblea cittadina delle lavoratrici e del lavoratori del Lazio organizzata da RdB avente come oggetto la riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate.

 

Due premesse:

• assoluta Inidoneità del locale messo a disposizione dall’Amministrazione per l’assemblea, retrostante alla sala mensa, privo di sedie, con un’acustica pessima, a fronte della numerosissima presenza di lavoratori;

• censura verso gli organi di stampa, cui è stato vietato l’accesso nel locale dell’assemblea in quanto - parole testuali del Direttore Regionale -  l’autorizzazione alla partecipazione degli stessi non sarebbe stata richiesta al momento dell’indizione dell’assemblea e anche per rispetto delle altre organizzazioni sindacali! (questa non l’abbiamo capita).

 

Ma passiamo ai contenuti:   la mozione presentata da RdB e sottoscritta da più di mille colleghi nel Lazio si articolava in una serie di richieste, di cui si chiedeva al Direttore Regionale di farsi garante e portatore nei confronti dell’Amministrazione Centrale. Le ricapitoliamo:

 

1. apertura di una nuova stagione di progressioni economiche e giuridiche per tutti;

2. massima trasparenza sulle ricadute professionali e salariali legate alle nuove funzioni assegnate a ciascun lavoratore;

3. esclusione di qualsiasi forma di mobilità forzata neanche a livello cittadino;

4. pari opportunità a tutti i lavoratori di concorrere all’assegnazione di incarichi e funzioni;

5. mantenimento di tutte le funzioni di controllo e di servizio svolte oggi dall’Agenzia.

 

Il Direttore Regionale, destinatario della mozione, sceso direttamente in assemblea, è stato fatto oggetto di numerose obiezioni. Il Dott. Ursilli ha dichiarato di conoscere quanto noi, o forse anche meno di noi, quali saranno le conseguenze del nuovo assetto organizzativo sulla sorte dei lavoratori, di non sapere quali saranno le ripercussioni sul personale delle ormai certe procedure di mobilità, né di sapere come inciderà la riorganizzazione sul nostro salario accessorio.

 

Non vogliamo mettere in dubbio la buona fede del Direttore, ma chi più di lui dovrebbe essere a conoscenza di processi che nel Lazio, per ben tre uffici (Latina, Rieti e Viterbo) sono già incominciati e che per Roma ci cadranno addosso a breve? Quando arriveranno le risposte che i lavoratori hanno chiesto con la mozione? A cose fatte, quando non sarà più possibile alcun intervento da parte nostra?

 

Noi non ci accontentiamo, vogliamo delle risposte certe, pretendiamo di essere i protagonisti di un processo che riguarda tutti noi, esigiamo che l’Amministrazione non ci usi come pedine di una partita a dama ma che ci renda partecipi di decisioni che riguardano il nostro futuro e la nostra dignità.