Lazio - UIL: quando la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra

Roma -

Puntuale come un orologio svizzero, a pochi giorni dal voto per le elezioni RSU, la UIL attacca l'USB, col consueto armamentario fatto di elucubrazioni confuse, per le quali occorrerebbe ben altro che una cura di fosforo. Sui tre argomenti affrontati la UIL, per decenza, dovrebbe tacere, ma la decenza non è di questo mondo o perlomeno di questa O.S.

Replichiamo stando al merito dei singoli punti evitando accuratamente di scendere al loro livello. Questione di stile.

 

Progressioni economiche

La Uil si stupisce che l'USB, non avendo siglato alle Entrate l'accordo sulle progressioni economiche, si batta da sempre, e non solo sotto elezioni RSU, per garantire i passaggi economici per tutti i lavoratori. Non capiamo veramente quale contraddizione colgano, piuttosto troviamo vergognoso quell'accordo, siglato anche dalla UIL, che ha tenuto fuori dai passaggi economici due lavoratori su tre riservando, tra l' altro, un 10% della scelta all'arbitrio dei Direttori di turno.

Un accordo che, non dimentichiamolo, è stato sonoramente bocciato da un referendum che ha coinvolto tantissimi lavoratori.

Non contenti di aver siglato quell'accordo hanno poi proseguito brillantemente su quella strada, firmando accordi nazionali sul salario accessorio che spostavano le risorse per i passaggi economici a favore dell'aumento delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità.

Con una mano firmano accordi che precludono il completamento delle progressioni economiche per tutti, e con l'altra scrivono comunicati e letterine nelle quali chiedono di estendere i passaggi economici a chi è stato escluso dalla procedura da loro stessi firmata. Bipolarismo sindacale.

 

Rischi professionali

Anche qui siamo al bipolarismo: da un lato si invitano i lavoratori a firmare polizze assicurative per qualche tessera in più e dall'altro ci si lamenta degli elevati rischi professionali connessi alla nostra attività. Ma se è vero che nella nostra amministrazione c'è un deficit di tutele anche sul tema dei rischi professionali, non è contraddittorio e sindacalmente poco etico lucrare su questo deficit continuando a proporre ai lavoratori di sottoscrivere onerose e inefficaci polizze assicurative?

 

Aumento dell'orario di apertura degli sportelli

La UIL, insieme ad altre organizzazioni sindacali ha siglato due accordi nazionali (quello del 14 ottobre 2011 e quello del 23 gennaio 2013) e uno a livello locale in DP 1 del 20 gennaio 2012 che hanno portato ad oltre 36 le ore di apertura degli sportelli, ridotto la flessibilità e il tempo di fruizione della pausa pranzo, ottenendo l'esaltante risultato di peggiorare drasticamente le condizioni di vita dei lavoratori, senza alcun miglioramento dei servizi all'utenza.

Di li poi, sono partiti i famigerati tre ordini di servizio emessi dalla DR Lazio in DP 1, DP 2 e DP 3 contro i quali naturalmente la UIL, ma anche le altre OO.SS non hanno mosso un dito, (d'altronde chi firma tutto è poi impossibilitato a mettere in campo azioni di contrasto) continuando a fingere di discutere con l'Amministrazione anche quando quest'ultima aveva dichiarato che non c'era nulla da discutere.

L'USB rispondeva invece, indicendo lo stato di agitazione del personale, promuovendo assemblee in tutti gli uffici coinvolti dagli ordini di servizio e proclamando il riuscitissimo sciopero cittadino del 22 gennaio 2014.

 

Abbiamo, come al solito, preferito far parlare i fatti. L'ironia da quattro soldi notoriamente appartiene a chi non ha argomentazioni.