L'ETERNO CANTIERE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
L’amministrazione ha illustrato le linee del nuovo modello organizzativo delle strutture periferiche.
In allegato le relative slides
Roma -
Davvero difficile sintetizzare l’esito della riunione del 20 giugno.
Dovevamo discutere dell’integrazione operativa delle strutture provinciali dell’Agenzia, ed invece ci siamo ritrovati dinanzi ad un vero e proprio piano di riorganizzazione illustratoci dall’Amministrazione attraverso le consuete slides, la cui prima applicazione riguarderà l’ufficio di Grosseto attraverso la sperimentazione della aggregazione operativa, a partire dalla istituzione del codice unico..
Sostanzialmente ci è stato riferito che, per adeguare la funzione del fisco alla nuova mission della tax compliance occorrerebbe un nuovo modello che garantisca massima flessibilità organizzativa ed operativa: le Direzioni Provinciali dovrebbero essere sostituite dalle Direzioni Distrettuali e gli uffici territoriali dovrebbero essere sostituiti dalle sedi decentrate.
Nel nostro intervento abbiamo espresso tutte le perplessità circa una ennesima riorganizzazione precipitata dall’alto, proprio mentre sul futuro delle Agenzie e sull’indirizzo politico che si vorrà dare alla macchina fiscale si succedono tante voci ma nessun confronto ufficiale (stiamo ancora aspettando la risposta dell’autorità politica alla nostra richiesta di incontro).
Avviare in questo quadro di incertezza l’ennesimo stravolgimento organizzativo ci sembra quanto meno bizzarro.
Restano poi i dubbi sull’impatto e le ricadute che un nuovo modello organizzativo inevitabilmente comporterebbe nei confronti dei lavoratori e sul futuro della dislocazione degli uffici sul territorio, anche perché l’esperienza ci insegna che i tanti mutamenti organizzativi non hanno mai migliorato le condizioni lavorative del personale.
In allegato le slides presentate dall'Amministrazione sulla riorganizzazione