Lettera al Governo sul rispetto delle regole di democrazia sindacale.
Nel corso dell'incontro fra Governo e (alcuni) Sindacati, svoltosi lo scorso 8 gennaio, il Governo si è impegnato affinché si concluda in fretta la trattativa per il rinnovo contrattuale nel comparto Agenzie Fiscali. Sebbene la notizia in sé possa essere positiva, ci chiediamo come faccia il Governo ad assumere impegni con i sindacati confederali in assenza di altre sigle che - come la nostra - vantano nel comparto Agenzie Fiscali una solida rappresentatività. Le regole di democrazia sindacale sono diventate il tappetino dell'altrui arroganza? Noi continuiamo a difenderle.
Roma, 10 gennaio 2008
Al Presidente del Consiglio - Romano Prodi
Al Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella P. A. - Luigi Nicolais
Al Presidente dell'ARAN - Massimo Massella Ducci Teri
OGGETTO: contratto collettivo Agenzie Fiscali.
La scrivente organizzazione sindacale ha appreso da una nota informativa pubblicata sul sito della UIL-PA che nel corso dell'incontro Governo-Sindacati tenutosi il giorno 8 gennaio 2008, il Governo stesso avrebbe assunto l'impegno formale di concludere in tempi rapidi le trattative per il rinnovo contrattuale nel comparto Agenzie Fiscali.
Si rammenta che nel suddetto comparto la nostra organizzazione sindacale ha, ormai da molti anni, conquistato e consolidato la propria rappresentatività e che quindi sarebbe opportuno non assumere impegni formali in merito alla contrattazione del comparto stesso, a prescindere dal contenuto degli impegni medesimi.
Il rispetto delle regole democratiche è la base, purtroppo oggi molto fragile, su cui si fonda il patto sociale fra tutti i cittadini. Le dinamiche sindacali sono parte integrante del "gioco democratico" e non può sfuggire la gravità del fatto che queste regole vengano sistematicamente disattese proprio dai principali attori della vita istituzionale del Paese.
Un tavolo in cui si decidono le sorti di migliaia di Lavoratori, non può legittimamente deliberare né sui tempi né sulle modalità di chiusura del contratto collettivo senza coinvolgere una delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative di quei Lavoratori.
Oltre a essere inopportuna, la scelta del Governo appare irrispettosa delle regole sopra richiamate. Se l'andazzo della nostra politica suggerisce di poter scegliere liberamente e comodamente i propri interlocutori, la nostra visione del mondo e della politica stessa ci impone una ferma e risoluta censura di quanto accaduto.
p/RdB-CUB Pubblico Impiego - Settore Agenzie Fiscali, E. Santoro