Lettera aperta ai contribuenti dell'Agenzia delle Entrate

Roma -

L'USB è un sindacato molto presente nel settore pubblico e forte anche nel comparto Agenzie fiscali.

Il 18 ottobre ha proclamato uno sciopero generale per riportare l'attenzione sui problemi reali delle persone, di chi con lo stipendio o la pensione non arriva a fine mese, di chi ha un lavoro precario che rende precaria anche la sua vita, o di chi non ha lavoro o lo sta perdendo.

 

Nessuno di questi problemi è fra le priorità dei governi, presente o passati, che se fanno qualcosa è per peggiorare la situazione. Al centro dello sciopero c'è anche la difesa e il miglioramento dei servizi pubblici, che consentono alla cittadinanza di fruire di prestazioni gratuite e di qualità.

Il Fisco dovrebbe fornire servizi attraverso l'attività di assistenza al contribuente e combattere l'evasione fiscale attraverso una imposizione che tenga conto della capacità contributiva e i cui proventi dovrebbero servire per rilanciare lo Stato sociale.

 

Per fare questo occorrerebbe una politica fiscale realmente equa e investimenti anche per il personale. Invece si fanno scelte opposte, orientate a un finto risparmio e al contenimento dei costi che in realtà aumentano e vengono scaricati sulla collettività.

I tagli vengono presentati ai cittadini come un vantaggio per loro, perché riducendo la spesa pubblica si immagina di colpire i lavoratori pubblici, le spese inutili, le clientele e perfino la corruzione.

 

Ma non è così! In realtà ad essere colpiti per primi e più direttamente sono proprio i cittadini che continuano a pagare più tasse per servizi sempre meno efficienti e diffusi. Quando chiude un ufficio pubblico lo Stato "risparmia" ma il cittadino spende di più senza aver in cambio una riduzione della pressione fiscale e senza che le risorse "risparmiate" dallo Stato vengano reinvestite in altri servizi magari ritenuti più importanti. Sono tagli e basta!

 

Il personale dell'Agenzia delle Entrate nell'ultimo decennio è stato ridotto di circa il 15% ma quale vantaggio ne ha avuto la cittadinanza? Nessuno! L'evasione fiscale aumenta e i servizi peggiorano: se oggi i front office sono sovraffollati, se si creano file interminabili ciò dipende anche dai tagli.

Se il Fisco continua a tartassare chi paga già le tasse fino all'ultimo centesimo ed è messo nelle condizioni di non nuocere agli evasori fiscali, ciò accade a causa di una politica fiscale molto discutibile e per l'esiguità del personale rispetto alla dimensione dell'evasione fiscale. Ora l'Agenzia delle Entrate chiude decine di uffici in tutta Italia. Questo porterà disagi per i lavoratori e disagi ancora maggiori per i contribuenti.

 

La difesa dei servizi territoriali non è una questione privata dei lavoratori pubblici ma riguarda prima di tutto i cittadini! Ecco perché alcune battaglie vanno fatte insieme: per rilanciare i servizi pubblici sul territorio, per un Fisco migliore che non sia forte con i deboli e debole con i forti.

 

Da tempo gli interessi dei lavoratori vengono opposti in modo falso e strumentale a quelli dei cittadini. Su questa contrapposizione la cattiva politica ha tagliato, venduto, privatizzato lo Stato Sociale. Cittadini-utenti e lavoratori hanno perso entrambi e hanno perso due volte.

Dobbiamo rompere questo equivoco perché la difesa del servizio pubblico passa attraverso la difesa di un lavoro dignitoso e viceversa. Siamo convinti che su queste basi sia possibile immaginare una Pubblica Amministrazione migliore, al servizio di chi ha più bisogno e un Fisco che non rappresenti uno Stato che nulla dà e troppo toglie.