Lettera dalla Sardegna a Massimo Romano

Cagliari -

Si riporta il testo della lettera che la RdB/CUB Pubblico Impiego Sardegna, assieme a CGIL, CISL e SalFi ha inviato al Direttore Centrale dell’Agenzia delle Entrate, Massimo Romano (e ad altri per conoscenza). Si tratta di un documento sulla mobilità e sullo stato dlele relazioni sindacali in Sardegna. Il documento è anche scaricabile come allegato a fondo pagina.


"Le scriventi OO.SS. prendono atto, con piacere, dell’incarico assegnato alla SV e augurano un proficuo lavoro.

  D’altra parte, la necessità di una più incisiva lotta all’evasione, di cui il Paese ha bisogno, non può non comportare  un distacco dalla precedente gestione e un maggior impegno e coinvolgimento di tutti.

  In questo obiettivo non si possono più ignorare i problemi dei lavoratori, che necessitano di una gestione del personale  equa e trasparente in modo da coinvolgere al massimo i dipendenti dell’Agenzia.

  In Sardegna le scriventi devono, purtroppo, rilevare che ultimamente ciò non è avvenuto,  a differenza del periodo in cui   la gestione del personale veniva effettuata dai Direttori Regionali della Sardegna che hanno svolto quel ruolo quando la S.V., nella precedente amministrazione,  ricopriva lo stesso incarico. Allora  infatti:

 - i nuovi assunti andavano a sostituire nelle sedi più disagiate coloro che chiedevano il trasferimento, avvicendandosi al fine di non creare estreme sofferenze nel personale che opera in un territorio impervio come quello della Sardegna, in cui le distanze non esprimono il reale disagio che occorre affrontare per raggiungere ogni sede di lavoro;

 -  i sindacalisti  molte volte non chiedevano di essere sentiti perché già d’ufficio si seguivano regole inattaccabili e di certo non erano oggetto di atteggiamenti discriminatori per la loro attività come negli ultimi tempi è avvenuto:   il più recente di questi consiste nella revoca fatta a un componente RSU della DR dall’incarico di referente della lottomatica, dopo che la RSU di quell’ufficio in data 14.11.2006 ha contestato l’accordo.   Ecc…….

  Quindi, non si può di certo evidenziare che la stessa obiettività sopra menzionata sia stata utilizzata  ultimamente nella Regione Sardegna.

  Le scriventi, pertanto,  nel prendere atto che con l’attuale Direttore Regionale il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori si concretizzava in maniera solo formale, avevano manifestato estremo disagio per una serie di fatti che avevano portato ad interrompere le relazioni sindacali ed a chiedere la composizione dei conflitti ai sensi dell’art.13 del CCNI Finanze sin dal 9-5-2006.

 Solo in data 24-11-2006 (dopo circa 7 mesi!) hanno ricevuto la comunicazione che il 12 dicembre alle ore 11 ci sarà l’incontro dovuto, precisando che l’ordine del giorno è circoscritto, tra i motivi che lo avevano determinato, solamente alla mobilità regionale, cioè, nella sostanza,  dal 9 maggio la riunione avverrà a soli 3 giorni dalla assegnazione alla regione Sardegna del personale  appartenente al progetto Iride.

  Di ciò le scriventi continuano a non meravigliarsi, poiché tale atteggiamento è in linea con quanto denunciato ultimamente dalle stesse.

D’altra parte non c’è da sorprendersi di tale comportamento se si considera che  l’Amministrazione impone, quale  referente delle relazioni sindacali (area di staff 2), un funzionario  (coniuge di un dirigente sindacale UIL) che  non solo non garantisce una posizione di equidistanza cui si fa cenno nelle linee guida individuate dalla stessa Agenzia per la assegnazione degli incarichi, ma che ora, a distanza, si può affermare e dimostrare che  non ha garantito, con l’avallo del Direttore Regionale, la necessaria imparzialità perché ultimamente si concludono accordi solo quando essi sono firmati dalla UIL.

Le scriventi non vogliono  soffermarsi sulla gestione del FUA 2004, per il quale negli uffici della regione si è creato il caos più totale, perchè sono stati inviati dalla Direzione Regionale più prospetti contrastanti.  Ciò ha messo a disagio gli uffici locali, anche a contrattazioni già concluse, perché i direttori non capivano a quale prospetto far riferimento e, solo a seguito dell’intervento del precedente Dirigente dell’Area di staff 2 (Dr. Aloi), che nel periodo estivo ha assunto ad interim quell’ufficio,  in data 21 Luglio è stata sistemata l’intera situazione.

D’altra parte, tale fatto deve imputarsi, purtroppo, alle capacità personali di chi ha gestito l’intera partita, e gli errori non sono stati commessi volutamente; ciò che viceversa preoccupa e non può essere accettato, è che durante l’interruzione delle relazioni sindacali l’Amministrazione abbia:

Concluso l’accordo regionale sul FUA 2005 in data 24.10.2006 con la sola presenza della UIL, SALFI, FLP (assenti CGIL-CISL-RdB-INTESA) dei quali uno  (SALFI) rappresentava il disagio della partecipazione, nonostante l’interruzione delle relazioni sindacali. Eppure con una nota inviata in data 19.10.2006 la CISL evidenziava i motivi dell’assenza dei sindacati per quella contrattazione, rappresentando l’esigenza di un’ immediata attivazione delle procedure di raffreddamento dei conflitti.

Invitato con nota prot. N..AS-2/26407/2006 il dirigente dell’Ufficio di CA2, che aveva concluso l’accordo sul FUA con l’approvazione  della CGIL-CISL-SALFI-RdB-RSU (i quali avevano sentito e fatto votare il personale dell’ufficio sulla ipotesi di accordo) a riconvocare i sindacati per un raffreddamento dei conflitti (quali?) … solo perché la UIL non era d’accordo ?. Quel che è peggio è che i presenti  hanno preso atto che  la Direzione Regionale ha seguito nel tempo  un comportamento diverso per la composizione dei conflitti informando in quel caso solo i sindacati dissenzienti mentre viceversa quando in disaccordo erano CGIL-CISL-SALFI-Rdb-INTESA ha inviato la lettera pure alla UIL.

Concluso l’accordo in data 14.11.2006 per il personale in servizio presso la Direzione Regionale della Sardegna nonostante la RSU (che non ha firmato) avesse chiesto un rinvio di una settimana per portare l’ipotesi di accordo alla valutazione del personale dell’ufficio, atteso che non era stata consegnata una preventiva proposta. I firmatari di tale accordo sono sempre UIL – FLP- (il SALFI ha in itinere il ritiro della firma) e, questa volta, per raggiungere il massimo consenso, l’UGL!   Persino la RSU (stupisce che non l’abbia rilevato la stessa Amministrazione), ha evidenziato  la non validità dell’accordo per la presenza di un sindacato che non ha firmato il CC.N.L e ha invitato  a riconvocare  i soggetti sindacali, ma a tale istanza è stato opposto un diniego. 

Omesso di rispondere alle ripetute richieste dei sindacati sul seguente problema: verso la metà di dicembre devono essere inquadrati nei ruoli dell’Agenzia i lavoratori appartenenti al progetto Iride, e la Direzione Regionale non ha mai trasmesso i carichi di lavoro del proprio ufficio. I sindacati chiedono chiarezza per comprendere la necessità del personale negli uffici della stessa città  al momento della assunzione a tempo indeterminato.

Le scriventi non possono credere che davanti a tali fatti, che possono essere provati con documenti, l’Agenzia consenta un atteggiamento così discriminatorio e sprezzante dei più elementari diritti dei lavoratori, senza che qualcuno intervenga per porvi rimedio. L’alternativa è rivolgersi al Giudice del Lavoro ma la domanda  è: perché sprecare energie e risorse se ciò si può evitare con un po’ di buonsenso?

Cagliari 1° Dicembre 2006"