Liguria - Contratto: non siamo impazziti!

Genova -

Qualcuno si sarà sorpreso di vedere apposta la firma delle Rdb sul contratto Agenzie Fiscali. Qualcun altro, che avrà seguito un po’ più da vicino il percorso fatto, forse si sarà sorpreso un po’ meno.

 

Intanto, come evidenzia il comunicato nazionale, la firma non muta la sostanza del nostro giudizio negativo sul contratto.

Il 10 aprile avremmo potuto assistere all’ultima puntata di uno spettacolo andato in scena tante e tante volte, una sigla confederale ha chiesto i tavoli separati.

 

Si è riusciti ad evitare ancora una volta questo intollerabile atteggiamento. Senza firma, senza altri protagonisti, il campo sarebbe stato piacevolmente libero: non ci sarebbe stato dissenso.

 

RdB hanno iniziato un percorso da oltre un anno sul nostro contratto provando a sensibilizzare i lavoratori sulle nefaste conseguenze dell’applicazione del Memorandum sul Pubblico impiego di cui ancora molti lavoratori non sono a conoscenza.

 

Abbiamo proseguito indicendo assemblee, arrivando a non firmare la pre-intesa e lanciare un referendum dall’esito mai visto all’interno del comparto che ha messo a tacere per oltre un mese le sigle che ci denigrano continuamente ed infine abbiamo indetto uno sciopero che ci è stato impedito dalla Commissione di Garanzia.

 

Ma per fare di un sindacato, un sindacato forte non basta solo il voto in un Referendum, ci vuole il sostegno attivo di tutti i lavoratori.

 

Non è stata una scelta facile. Si sarebbe potuto decidere di lasciare i lavoratori in balia dei difensori del “o firmi o sei fuori”, si sarebbe potuto proseguire una lotta anche da soli ma al di fuori dei tavoli, si sarebbe potuto scegliere di firmare di nascosto quando nessuno ti vede.

 

Abbiamo preferito una scelta sotto i riflettori, che è la scelta di difendere i lavoratori su ogni tavolo possibile.

 

Abbiamo scelto di continuare ad essere dentro i posti di lavoro per riprovare ancora e sempre a cambiare le cose.

 

Abbiamo scelto di firmare non per fare da sponda ai confederali, ma per continuare il conflitto e continuare dare fastidio a chi da anni cerca di dimenticarsi dei diritti dei lavoratori.