Liguria - Dogane, in DID nozze coi fichi secchi
La Direzione interregionale o non sa fare bene i conti, o vuol fare le nozze coi fichi secchi. Ieri è stato firmato, da tutte le sigle presenti tranne noi, il nuovo accordo sulle turnazioni nel Laboratorio chimico di Genova; tale accordo è stato richiesto dalla Direzione stessa per ampliare il servizio urgente richiesto per i procedimenti penali per direttissima da parte della Procura della Repubblica di Genova.
Ad un sondaggio eseguito tra i lavoratori del Laboratorio chimico in base al precedente accordo del 28/09, che prevedeva per il Laboratorio chimico una turnazione di 24 ore 7 giorni la settimana, avevano aderito solo 8 colleghi, che avrebbero dovuto operare in coppia, tra cui uno solo col profilo professionale di Chimico.
A parte l’ovvia assurdità, di cui riferiremo in seguito, non è difficile calcolare che gli stessi avrebbero potuto coprire un totale di 144 ore, mentre una settimana intera ne conta 168.
L’accordo, dunque, era fallito ancor prima di entrare in vigore. L’accordo di ieri, più lungimirante, prevede una turnazione di 24 ore dal lunedì al venerdì e 2 turni 20:00 – 8:00 per il sabato e i festivi.
Avete già calcolato il totale? Sono esattamente 144 ore! La coperta è grande esattamente quanto il letto. A questo punto sorge spontanea la domanda: questi 8 colleghi andranno mai in ferie? Si ammaleranno mai? Ecco le risposte, riportate dall’accordo stesso:
· Fermo restando l’articolazione del turno secondo la matrice M-P-P-N-N-R-R-R e la gestione contingente di criticità, la programmazione delle giornate di recupero e ferie avviene con preavviso di 4 mesi.
· Qualora non fosse possibile reperire unità all’interno del Laboratorio chimico di Genova, in casi eccezionali, la sostituzione del personale può essere garantita da personale con formazione tecnico-chimica o amministrativo proveniente dalle strutture della provincia di Genova.
A questo punto sorgono spontanee altre domande:
· Erano al corrente gli 8 colleghi, che hanno scelto di aderire al sondaggio, che in base al nuovo accordo dovranno comunicare ferie e permessi con ben 4 mesi di preavviso?
· Siccome questa clausola non era prevista dall’accordo del 28/09, non sarebbe corretto effettuare un altro sondaggio?
· Che cosa si intende per formazione tecnico-chimica? Titolo di studio, formazione professionale o che altro?
· Come verranno gestite le giornate di malattia e i permessi per la L. 104?
· E’ opportuno che colleghi, alcuni dei quali presumibilmente non hanno mai messo piede in un laboratorio chimico, si occupino di analisi delicatissime con risvolti penali?
Evidentemente, per la Direzione e le sigle che hanno firmato l’accordo queste sono domande irrilevanti. Ma c’è di peggio. Siccome, come sopra evidenziato, tra gli 8 colleghi soltanto uno è inquadrato col profilo professionale di Chimico, un nostro delegato ha chiesto, quando il medesimo non è in turno, chi firmerebbe le relazioni tecniche per la Procura.
La risposta della Direzione è stata a dir poco sconcertante: le relazioni vengono firmate da un chimico che arriva la mattina e le trova già pronte, dopodiché lo stesso si presenta alle 9:00 in Procura.
Alla legittima perplessità espressa dai nostri delegati sindacali, derivante dal fatto che il Chimico non solo non avrebbe eseguito lui le operazioni analitiche, ma non avrebbe nemmeno il tempo di leggere la relazione, è stato risposto che va bene purché lo stesso sia volontario. Alla faccia di tutte le normative vigenti sulle attività professionali (CCNL, CCNI, D.P.R. 05/06/2001, n. 328)!
Ci troviamo di fronte all’ennesimo insulto ad una delle più elevate professionalità dell’Agenzia, quella dei chimici. Ad essi viene tuttora negato il rimborso delle quote dell’ordine, mentre si vedono costretti a spendere il proprio tempo e denaro per la formazione continua obbligatoria, che dovrebbe in teoria essere garantita dall’Agenzia.
Ci si ricorda di loro solo quando si chiede di fare qualcosa di più dei compiti gravosi che già si devono sobbarcare, o quando vengono consultati su questioni tecniche su cui nessun altro ha competenze.
Ci si dimentica regolarmente, invece, quando si tratta di dividere equamente le risorse del FUA, cioè quando vengono sottratti dal FUA fondi alla Direzione interregionale, e quindi anche a loro, o quando vengono istituiti task forces e/o gruppi di lavoro, in cui non sono quasi mai presenti.
Ci siamo ritrovati soli, come al solito, nel respingere un accordo che consideriamo fallito in partenza, come è già successo per il precedente, a causa dello scarsissimo interesse trovato tra i lavoratori.
Ci troviamo ancora costretti a dissociarci dalle altre OO.SS. che, anche stavolta, hanno teso una mano alla Direzione.
Con questi presupposti, tuttavia, non ci sarebbe da stupirsi se in un prossimo futuro venisse deciso di rendere tale orario di servizio obbligatorio per tutti i lavoratori del Laboratorio chimico, magari motivandolo col fatto, come hanno fatto ambiguamente alcuni delegati sindacali, che in questo modo “verrebbe valorizzata la struttura”.
Questo potrebbe accadere anche se solo una netta minoranza del personale del Laboratorio chimico ha mostrato interesse ad effettuare le turnazioni.
Chi altri si opporrebbe, se non noi? Ma è facile prevedere che saremmo ancora soli. E dire che ieri avevamo presentato una nostra proposta, che si basava sul fatto che, come risulta dallo stesso accordo, un solo Sostituto Procuratore a partire dal 2012 ha usufruito del servizio notturno per mezzo della reperibilità.
In sintesi, la nostra proposta era di effettuare un turno 20:00 – 8:00, con i relativi emolumenti previsti dal CCNI, solo quando sarebbe stato di turno tale magistrato, od eventualmente anche altri che ne avessero fatto richiesta con un determinato preavviso. Il turno sarebbe stato composto da due unità di personale, di cui almeno una obbligatoriamente un Chimico.
Inutile dire che la nostra proposta, che a nostro avviso avrebbe definitivamente risolto il problema del lavoro notturno, ha incontrato il totale disinteresse sia della Direzione, sia della altre OO.SS. E,
ANCHE PER QUESTO… VI INVITIAMO AD ADERIRE ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 10 NOVEMBRE PER RIAPPROPRIARCI DEI NOSTRI DIRITTI DI LAVORATORI E DI CITTADINI.