Liguria – Entrate, in DR si parla di sicurezza covid-19 ... ma che ci azzecca la richiesta di maggiore apertura degli sportelli ???
La Direzione Regionale ha convocato le OO.SS. regionali per discutere dell’applicazione locale dell’accordo nazionale sulla sicurezza del 23 novembre. Pur apprezzando l’iniziativa della D.R. abbiamo puntualizzato che a decidere in materia di sicurezza sono i Direttori Provinciali -e la Dr solo nell’ambito del suo Ufficio- in piena autonomia. In passato la firma di pre-intese regionali, non richieste dalla nostra Organizzazione, aveva introdotto paletti e causato difficoltà nelle trattative a livello provinciale.
A sorpresa, in assenza di specifico riferimento all’interno dell’ordine del giorno, la Direttrice Regionale Alifuoco ha manifestato l’intenzione di far aprire gli sportelli cinque giorni la settimana, in luogo dei tre o quattro attuali, a partire da gennaio.
Su questo Usb ha sempre espresso la propria contrarietà, e la motivazione discende dalla cronica carenza di organico: aprendo di più gli sportelli all’utenza intanto incrementiamo il rischio per la salute di tutti, utenti e lavoratori, ma soprattutto l’Agenzia farebbe una pura operazione di immagine (sulla scia dello slogan di Brunetta, tutti in Ufficio, basta divani!!!) senza minimamente risolvere le problematiche già abbondantemente rappresentate dai colleghi e esposte da Usb negli incontri sindacali: aprire a nuovi appuntamenti riducendo il tempo di lavorazione in back-office delle richieste degli utenti creerebbe un’ulteriore massa di lavoro, che solo in minima parte può esaurirsi direttamente allo sportello con l’utente. Già oggi i colleghi dei servizi addetti al ricevimento del pubblico devono anche lavorare le richieste pervenute attraverso i canali telematici, con perdite di tempo per la necessità di richiedere documentazione ad integrazione delle istruttorie. E l’ulteriore escamotage di ridurre il minutaggio degli appuntamenti ha esposto gli operatori del front-office a ritmi stressanti di lavoro -da cottimo!- con l’inevitabile effetto di servire peggio i contribuenti, rimandando la chiusura della pratica, per servire il contribuente successivo. Sui tavoli provinciali contrasteremo su questi presupposti la richiesta di maggior apertura.
Tornando al merito dell’incontro : l’accordo nazionale rappresenta uno strumento utile a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori nella situazione di maggior rischio creatasi con le norme brunettiane sulla prevalenza della prestazione lavorativa in presenza; era del tutto prevedibile purtroppo dopo la riapertura delle scuole e l’inizio della stagione invernale che risalisse la percentuale dei contagi. Già in alcuni Uffici, segnatamente la DP di Genova, si erano verificate pericolose fughe in avanti con l’imposizione dei tre rientri settimanali in presenza, con una inevitabile compresenza nelle stanze.
Come detto dalle parti l’accordo sarebbe già applicabile, ma abbiamo comunque registrato da parte della D.R. un’apertura positiva sull’interpretazione della modalità mista in presenza e da remoto nella stessa giornata: la direttiva Palumbo, che ne aveva limitato l’utilizzo, intanto è stata superata dal nuovo accordo, quindi è di nuovo possibile, con autorizzazione ad uscire, e può essere utile ai fini del calcolo della prevalenza come presenza giornaliera per intero, garantendo almeno la metà dell’orario delle 7 ore e 12 in presenza e il completamento da remoto. Tale modalità della prestazione, insieme alla flessibilità degli orari, può garantire un’efficace rotazione dei colleghi nella stanza. La Direzione Regionale ha suggerito alle DD.PP. di predisporre dei piani delle stanze e l’invio degli stessi ai soggetti sindacali prima degli incontri sulla sicurezza, andando finalmente incontro alle nostre richieste. E’ stata più rigida invece l’interpretazione da parte della D.R. del punto 7 dell’accordo, punto che è peraltro molto chiaro: prevede l’utilizzo del 50% delle postazioni delle stanze, e l’obbligo di distanziamento di almeno due metri tra le postazioni, ma su questo discuteremo in sede provinciale, valutando le situazioni e problematiche specifiche delle varie sedi.
Abbiamo anche segnalato il non-sense di sottrarre stanze con postazioni ai colleghi con la finalità di farne sale riunioni (è il caso di Sanremo) in piena controtendenza alla ricerca di spazi che tutti i direttori provinciali dovrebbero porre in atto per evitare le compresenze .
Sulla disponibilità per l’acquisto di dispositivi di sicurezza, tra cui a titolo esemplificativo i pannelli in plexiglass per le postazioni dei front-office o per altre stanze, qualora fossero insufficienti ad una adeguata protezione delle postazioni, non vi sarebbero problemi di spesa. La precisazione vale anche per quelle sedi che a breve dovessero chiudere per il trasferimento ad altri immobili o locali.
Come di rito, vi invitiamo a segnalarci le problematiche.
Il coordinamento USB PI Liguria e agenzie fiscali