Liguria – Entrate, ZITTI E BUONI?!? Aggiungi un posto a tavola che c’è una sigla in più!!!
Facciamo chiarezza: è evidente il ‘progetto’ del Direttore Provinciale di Genova di ristrutturare le relazioni sindacali genovesi, sostenuto alla bisogna dalla DR Ligure: di ridurre cioè le OO.SS. e la Rsu, quando non se ne può fare a meno, al ruolo di cartonati posizionati al tavolo, zitti e buoni, mentre chi comanda gestisce tempi, modalità del lavoro e remunerazione di merito secondo criteri, tanto vaghi quanto arretrati, ma di sicuro in linea con le direttive brunettiane. Un déjà-vu con fughe in avanti da finale olimpica e una rispolverata dell’attacco mediatico al fannullone pubblico, ora seduto sul divano di casa in smartworking.
Ma noi zitti e buoni non ci riusciamo proprio a stare e il 26 ottobre abbiamo chiesto alla Dp, attraverso una diffida, la revoca della disposizione di servizio che ossequiava il diktat sui rientri previsto dai decreti brunettiani (senza rispettare quanto suggerito dalle note di Agenzia del 14 e 20 ottobre, né prevedere alcuna contrattazione sulla sicurezza e sulla salute in base ai protocolli e accordi vigenti), e l’8 novembre abbiamo realizzato un’assemblea in presenza e in videoconferenza per fare quello che da sempre facciamo: ascoltare i lavoratori e le lavoratrici e discutere delle successive iniziative e mobilitazioni.
La Direzione Provinciale di Genova sui rientri decide in piena autonomia di convocare solo alcune oo.ss. escludendo le RSU e USB che aveva per prima aveva impugnato il provvedimento emesso.
La nostra determinazione ha portato la dirigenza ad un ripensamento, anche se tardivo, che ci convoca l’8 novembre (coincidente con l’orario dell’assemblea di USB).
La riunione purtroppo ha avuto sin da subito una deriva kafkiana … Risulta totalmente falso e ridicolo, per non dire surreale, quanto abbiamo appreso da comunicato di altre sigle sindacali in merito ad una presunta auto-esclusione di USB.
USB ha immediatamente e a più riprese rifiutato il ruolo di figurante, dichiarando più volte che la sua presenza come mera uditrice non avrebbe consentito di esprimere appieno il proprio ruolo di rappresentanza e che la proposta di tale ruolo, nata a seguito delle pregiudiziali poste dalle altre sigle sindacali, si sarebbe tramutata in esclusione di fatto.
Il Tavolo sindacale ha rifiutato la verbalizzazione e proposto, dopo aver chiesto una sospensione dei lavori, un tavolo sindacale separato - di marchionniana memoria – riservato alla sola USB. Solo a quel punto, la rappresentante USB, nel rispetto della delegazione provinciale, impegnata in quel momento in assemblea, ha dichiarato di non condividere in ogni caso la posizione di uditore per nessuno (la democrazia sindacale per noi non è una fisarmonica) e che avrebbe atteso il pronunciamento dei delegati territoriali. Abbiamo infine fatto verbalizzare la nostra dichiarazione conclusiva, e trasmesso successivamente alla DP la nota a verbale che vi alleghiamo.
Tutto ciò andava precisato per dovere di cronaca. Detto questo, considerato che ad oggi non vi è alcun gesto effettivo di ravvedimento da parte della DP, sia nel senso richiesto di una revoca della Disposizione (ad oggi solo disapplicata) che di una effettiva volontà di ridare contenuti alle riunioni sindacali, ridotte a farse, la nostra Organizzazione comunica di aver indetto lo stato di agitazione e richiesto alla Prefettura di attivare le procedure di raffreddamento e conciliazione secondo le norme vigenti.
Non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo, urge la contrattazione sulle tante problematiche presenti al front office, sullo smartworking, sui rientri in sicurezza e sul Fondo Risorse Decentrate relativo al 2019 che deve concludersi entro il 26 novembre. Non ci siamo dimenticati del ritardo ingiustificato con il quale i dipendenti di Genova hanno preso i soldi, e la maggioranza di essi le briciole, del Fondo 2018 quindi continueremo a pressare l’Amministrazione.
USB P.I. Agenzie Fiscali Liguria