Liguria - Quello che i verbali non dicono

I "chiarimenti" circa la trattativa sul FPS a Genova 1

Genova -

A qualcuno, ogni tanto, sarà anche venuta voglia di leggere i verbali delle riunioni sindacali per sapere cosa si è detto in tali riunioni. Spesso, chi lo ha fatto si è trovato di fronte un linguaggio burocratico o un resoconto molto sommario di ciò che è accaduto. Anche nel verbale del 24 aprile sulla produttività 2006 troverete poche parole. Tra queste "a domanda l'Amministrazione risponde…". Qual era la domanda? Chi la poneva? Perché RdB hanno riposto in quel modo? Perché gli altri hanno ritenuto di rispondere a RdB? Ecco cosa è accaduto.

 

Come molti sapranno l'accordo nazionale differenzia i compensi a seconda del diverso contenuto professionale del lavoro svolto dagli addetti ai diversi processi lavorativi anche sotto il profilo dell'efficacia dell'azione svolta e del livello di apporto specialistico e di polivalenza funzionale. Quindi le attività vengono classificate mediante parametri.

 

L'Amministrazione propone lo stesso parametro per le attività 4 (accessi brevi, controlli sostanziali, contenzioso seriale, ecc.) e per le attività 5 (Controllo formale delle dichiarazioni e degli atti, erogazione servizi, ecc.). Le RSU chiede come mai queste attività siano state considerate con lo stesso peso. L'Amministrazione risponde che essendo il range massimo 100 per entrambe ha pensato di elevare verso il massimo il parametro per tutte e due le attività per favorire i lavoratori. Basta il chiarimento? No. La RSU (d'accordo con le altre sigle presenti) chiede se l'Amministrazione, a norma di accordo, ritiene allora che le professionalità necessarie per le attività 4 siano equiparabili con lo stesso parametro delle attività 5. L'Amministrazione risponde di sì, che secondo lei, seppur per casistiche differenti, le professionalità utili a queste diverse attività possono essere equiparabili. Basta il chiarimento? No.

 

La RSU (d'accordo con le altre sigle presenti) allora chiede all'Amministrazione perché dunque l'accordo nazionale ponga la base del range dell'attività 5 a 85 mentre quello dell'attività 4 a 90. Se il livello della 5 è più basso ci sarà un motivo. L'Amministrazione ripete che ha preferito basarsi sul livello massimo del range che era 100 per entrambe le attività e non sul minimo, ma, a questo punto, si rende disponibile a qualunque altra considerazione.

 

Fine dei chiarimenti e forse fine di una buona proposta una volta tanto avanzata dall'Amministrazione. Lungi dal valutare l'impianto complessivo dell'accordo, preferiamo le proposte che favoriscono il riconoscimento delle professionalità a quelle che tendono a inquadrare i Lavoratori in cento caselline, ognuna con il suo parametro diverso dall'altro.

 

"Se l'accordo nazionale parte da 85 ci sarà un motivo", dice la RSU di Genova 1. Potrebbe essere che a volte anche gli accordi nazionali si fondano su presupposti errati che non rappresentano le realtà degli uffici? Se questo genere di intuizioni non arrivano dalla RSU allora perché perdere tempo con le trattative locali? Noi crediamo che i parametri debbano essere ridotti e le distanze accorciate e ogni sede per noi è buona per provarci.

 

Per questo abbiamo rilasciato la dichiarazione risultante sul verbale in cui affermiamo che non accetteremo trattamenti sperequativi tra i Lavoratori. Se abbiamo preso un abbaglio, come ha affermato qualcuno, ben vengano gli abbagli di questa portata. Se la nostra interpretazione è anche la vostra, allora tanto abbaglio non era.