Lombardia - Entrate, mobilità regionale: PROFONDA iniquità!

Milano -

Il 6 febbraio è stato pubblicato sulla intranet regionale il “bando per la partecipazione alla procedura di mobilità volontaria regionale per l’anno 2023” (che trovate allegato a questo comunicato), procedura avviata a seguito di un accordo sottoscritto dalla Direzione Regionale della Lombardia e da tutte le OO.SS. regionali, tranne USB.

Pur avendo contribuito in maniera determinante a definire i criteri per l’attribuzione dei punteggi abbiamo deciso di non sottoscrivere l’accordo, in quanto a nostro avviso assolutamente iniquo e mortificante (nella nota di USB allegata all’accordo e a questo comunicato trovate nel dettaglio le specifiche ragioni della nostra scelta).

il Diritto al trasferimento, infatti, non sarà legato esclusivamente alla condizione personale o familiare della o del collega, ma dipenderà anche dal tipo di mansione a cui è assegnata/o attualmente nella DP di appartenenza. 

Con la conseguenza che una collega o un collega, indipendentemente dal punteggio ottenuto, non potrà aspirare ad essere trasferita/o in un'altra provincia nella malaugurata ipotesi in cui sia assegnata/o ad una struttura della DP di appartenenza considerata in sofferenza dall’Amministrazione.

Su diktat dei Direttori Provinciali, la mobilità regionale, per sua natura esclusivamente territoriale, è stata trasformata in un ibrido (mobilità territoriale subordinata al tipo di mansione svolta nella DP di provenienza). 

Una mobilità regionale che produrrà inevitabilmente gravi disparità di trattamento, fino al punto che una collega o un collega, pur avendo il punteggio più alto all’interno della DP di provenienza: potrà vedere vanificate le proprie aspettative perché assegnato a strutture per le quali non sono stati previsti posti in uscita; non potrà ottenere il trasferimento presso un Ufficio “periferico” di un’altra DP perché quell’ufficio risulta “blindato in ingresso”.

Tutte le proposte di buon senso avanzate da USB sono cadute nel vuoto e ogni tentativo di evitare il pessimo accordo che è stato alla fine sottoscritto è purtroppo risultato vano.

Di fronte all’arrendevolezza delle altre organizzazioni sindacali presenti al tavolo ed alla rigidità di Parte Pubblica (che si è arroccata sulle proprie posizioni di partenza, di fatto senza nulla concedere al confronto, se non generici impegni non vincolanti) abbiamo deciso di non sottoscrivere l’accordo, fermamente convinti della profonda iniquità del sistema proposto dalla DR e avallato dalle altre sigle.

Un sistema fondato sul principio del mancato riconoscimento a tutti degli stessi diritti e delle stesse opportunità.

Un sistema in cui, a causa del meccanismo perverso che lo caratterizza, una collega o un collega che (magari per gravi ragioni familiari o di salute) raggiungerà il punteggio più alto della sua DP si vedrà negare il trasferimento soltanto perché ha la “sfortuna” di essere assegnato ad un’articolazione “blindata in uscita”.

In Lombardia, inoltre, è stato purtroppo confezionato un accordo di mobilità che, insieme a quello che sta accadendo presso molte DP della regione (in cui si sta procedendo unilateralmente ed in maniera discrezionale ad effettuare riassegnazioni del personale previo colloquio di valutazione, chiudendo la porta ad ipotesi di confronto con le OO.SS. finalizzato a stipulare accordi di mobilità funzionale che garantiscano trasparenza, equità e oggettività), impedirà a molti di utilizzare l’istituto della mobilità regionale come extrema ratio per sfuggire ad una condizione lavorativa opprimente e demotivante.

Un accordo quindi, che sostenuto da sigle sindacali sempre più remissive, va ancora una volta a mortificare un personale mal pagato e sempre più demotivato, che vive la propria realtà lavorativa con crescente sfiducia.

Aiutateci a diffondere questo comunicato condividendo con colleghe e colleghi. 

Grazie

USB P.I. Agenzie Fiscali Lombardia