Lombardia - Entrate, smart working: la DR temporeggia, USB avrebbe preferito entrare nel merito delle questioni
Si è concluso alle 13 l'incontro convocato dalla Direzione Regionale per fornire alle OO.SS. regionali l'informativa sull'esito della rilevazione sui rientri in presenza.
La DR ci ha comunicato che il 9% dei colleghi (pari a 386 unità) ha chiesto di svolgere la propria prestazione al 100% in presenza, mentre il 12% ha dichiarato di essere fragile o convivente con persona fragile o ultra ottantenne (sul tema della "fragilità" la DR si è impegnata a comunicare al personale la nuova procedura da seguire per richiedere la certificazione al medico competente).
La DR ci ha comunicato anche che provvederà a breve a dotare di abilitazione full i colleghi che ne sono ancora sprovvisti (circa il 5%), utilizzando le abilitazioni messe a disposizione dai colleghi che hanno optato per il rientro in presenza al 100%.
Sul tema dei rientri, sollecitata sul punto, la DR ha specificato che, in attesa della sottoscrizione degli accordi locali che dovranno andare ad attuare l'accordo nazionale del 17 settembre, gli accordi sottoscritti nei mesi scorsi in materia di sicurezza devono trovare ancora piena applicazione.
Dato l'approssimarsi delle convocazioni sui tavoli provinciali in materia di smart working e rientri in presenza abbiamo chiesto alla DR di concordare, così come era stato fatto il 6 maggio prima dell'avvio della contrattazione locale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, un documento finalizzato a fornire delle linee guida utili ad uniformare il contenuto degli accordi che verranno sottoscritti su tutto il territorio Lombardo. Come USB abbiamo approntato un serie di proposte dettagliate sul tema (vedi il comunicato pubblicato in data odierna sul nostro sito internet) e abbiamo illustrato le principali durante l'incontro:
- superamento della percentuale del 50%, fino a prevedere il 100% di prestazione lavorativa in modalità agile, in relazione a particolari categorie di soggetti (genitori di under 14, over 55, che utilizzano mezzi pubblici, in terapia salvavita, conviventi con ultra settantenni, ecc...);
- autorizzazione alla prestazione cd. "mista" (parte in presenza e parte in s.w.) senza bisogno di specifica autorizzazione;
- possibilità di recupero dei debiti orari entro il mese successivo alla fine dello stato di emergenza;
- possibilità di concordare rientri concentrati su 2 settimane al mese, anche continuative;
- fascia di contattabilità di 2 ore giornaliere che la Lavoratrice o il Lavoratore dovranno concordare con il responsabile della struttura;
- la verifica dell'andamento dell'attività da parte del responsabile dovrà avvenire solo avvalendosi degli applicativi e delle lavorazioni effettuate e trasmesse al diretto responsabile.
La DR ci ha comunicato invece che predisporrà a breve un documento, che verrà discusso con le OO.SS. prima della pubblicazione, contenente delle linee guida utili alla contrattazione territoriale.
USB avrebbe preferito un approfondito confronto sul tema al fine di giungere anche in Lombardia (così come sta avvenendo in altre regioni) ad un vero e proprio accordo regionale (o al limite ad un verbale d'intesa, così come avvenuto il 6 maggio).
Restiamo comunque in attesa di visionare il documento, auspicando che recepisca la maggior parte delle nostre proposte.
Abbiamo chiesto poi alla DR di fare chiarezza sul tema del Co-working.
Una delle norme più assurde dell'accordo nazionale prevede infatti la non cumulabilità tra co-working e smart working. Molti colleghi purtroppo non sono consapevoli di questa incomprensibile limitazione e si trovano in una posizione di assoluta incertezza. Abbiamo chiesto quindi alla DR di avviare un'operazione trasparenza finalizzata a permettere ai colleghi di optare per uno dei due istituti (posta comunque la revocabilità di tale opzione).
In chiusura abbiamo chiesto con urgenza che vengano avviati interpelli regionali (anche temporanei) per affrontare la drammatica situazione in cui si trovano molti piccoli uffici della regione (ci sono giunte segnalazioni specifiche dagli uffici di Gardone Val Trompia e di Stradella), l'UPT Di Lodi e l'UPT di Pavia. In questi uffici infatti la carenza di personale è divenuta da tempo strutturale, ora aggravata dalla presenza di molti soggetti fragili, e comporta carichi di lavoro ormai insopportabili per le Lavoratrici e per i Lavoratori.
USB P.I. Agenzie Fiscali Lombardia