Lombardia - Entrate, stabile di via Manin - quale futuro per circa 1000 Lavoratrici e Lavoratori dell'Agenzia?
Mercoledi 11 settembre, Su richiesta della RSU della Direzione Regionale, le Organizzazioni Sindacali sono state convocate dalla DR per ricevere un’informativa sulla vicenda dello stabile di via Manin.
La riunione è stata conseguenza diretta della pubblicazione sul Corriere della Sera di un articolo (allegato al presente comunicato) che ha ingenerato forti preoccupazioni nel personale coinvolto (circa 1000 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate).
Anche USB ha partecipato all’incontro, nella speranza che l’Amministrazione potesse fornire nuovi elementi, ma abbiamo subito capito quale sarebbe stato il copione della riunione. È stato infatti evidente fin dall’intervento introduttivo che l’intento di Parte Pubblica, di cui non faceva purtroppo parte il Direttore Regionale (nonostante l’estrema delicatezza del tema trattato), fosse esclusivamente quello di gettare acqua sul fuoco. L’Agenzia ha infatti affermato che la situazione non è cambiata rispetto a qualche mese fa ed ha ribadito che non è in alcun modo immaginabile che l’immobile possa essere rilasciato prima di tre anni. Non è stata però ovviamente in grado di fornire elementi certi e riscontrabili su quale sarà l’esito della vicenda (poiché il contenzioso è ancora in corso) e si è limitata ad illustrare i possibili scenari:
1- trasferimento in zona piazzale Lugano (ma si è ancora fermi alla fase di trattativa per la permuta dei terreni tra gli enti coinvolti!!);
2- riconoscimento in fase transattiva di una penale per occupazione sine titulo (che si può legittimamente supporre insostenibile per le casse dell’erario, dato che nel 2022 l’Amministrazione sembra aver versato un canone annuo di locazione di quasi 14 milioni di euro!!)
3- individuazione sul mercato immobiliare Milanese di edifici idonei a contenere gli Uffici attualmente allocati in via Manin, anche in più sedi (ricerca che fino ad oggi ha dato sempre risultati nulli, ma che a detta della DR sarebbe agevolata dall’emanazione di una recente direttiva sui certificati di vulnerabilità sismica);
4-riacquisto dello stabile (non vogliamo neanche immaginare quale sarebbe il costo per la collettività di un’operazione del genere, che farebbe senz’altro felici molti speculatori immobiliari).
L’unico dato certo in questa storia è invece la “svendita” ai privati di un edificio pubblico di pregio realizzata nel 2004 dall’allora ministro delle finanze Giulio Tremonti (nell'ambito di un'operazione di finanza creativa CHE USB HA SEMPRE CONDANNATO e che ha prodotto in 20 anni un passivo spaventoso nelle casse dello Stato), nonché la totale inadeguatezza della politica e della dirigenza pubblica che nel corso degli anni ha tentato (malamente) di gestire questa partita (che avrà certamente pesanti ricadute sul personale coinvolto).
A differenza di altri, che si sono subito affrettati a far circolare notizie rassicuranti, riteniamo che l’elevato numero di attori coinvolti (oltre alla Direzione Regionale e Centrale dell’AE anche le Direzioni Regionale e Centrale dell’Agenzia del Demanio, il MEF e l’Avvocatura di Stato) e le innumerevoli variabili (tecniche e politiche) che impattano su questa vicenda, non possano minimamente giustificare l’ottimismo sbandierato dalla Direzione Regionale (e condiviso da alcune sigle sindacali).
La “diaspora” della Direzione Provinciale 2 di Milano dovrebbe fungere da monito.
Purtroppo però è cosa nota che in Italia in molti hanno la memoria corta, sindacati compresi....
USB P. I. Agenzie Fiscali Lombardia
QUI il link all'articolo del Corriere della Sera