LOMBARDIA - ENTRATE: UN VERO PATTO D'ONORE? AI POSTERI L'ARDUA SENTENZA
Il 20 settembre 2016 a Bergamo, all’Agenzia delle Entrate, tra la DP di Bergamo e ben 13 organizzazioni è stato firmato IL PATTO D’ONORE per ridurre i contenziosi e ridurre i tempi di attesa dei contribuenti (così intitola l’ECO DI BERGAMO del 21 settembre 2016), salvo poi scoprire, senza fare tanto sforzo, che il direttore della stessa Agenzia delle Entrate di Bergamo, con i Lavoratori del “suo” Ufficio ha un atteggiamento assai poco paterno.
IL PATTO D’ONORE PER RISOLVERE I PROBLEMI OPERATIVI è stato sottoscritto dal direttore dell’Agenzia delle Entrate e dai rappresentanti di 13 Organizzazioni, cui si sono aggiunti il consiglio notarile e i CAF di CGIL, CISL e UIL (vedasi articolo dell’Eco di Bergamo del 16 novembre 2016).
Fermo restando che per avvicinare veramente il Fisco ai cittadini occorrerebbero ben altre politiche fiscali e soprattutto un massiccio piano di investimento sul settore, alcune domande sorgono spontanee.
Quei sindacati che dovrebbero lottare per i contratti dei lavoratori, contro le valutazioni, contro gli incarichi somministrati nel più assoluto arbitrio, firmano poi PATTI D’ONORE ? E’ questa la funzione che dovrebbe avere una Organizzazione Sindacale?
Vuoi vedere che è il primo passo per le esternalizzazioni: tolgo qualcosa all’Agenzia, do ai CAF … e ai Lavoratori e alle loro Famiglie chi ci pensa?
Ma il PATTO D’ONORE non prevede la riduzione e, quando possibile, evitare i contenziosi? (vedasi sempre l’articolo dell’ECO DI BERGAMO del 21 settembre 2016).
Ah già, non riguarda i Lavoratori e soprattutto non riguarda USB.
E’ lo stesso modo di procedere con cui si vuole riformare la Costituzione: vorrebbero farci credere il contrario, ma anche i suoi principi fondamentali, dal Lavoro all’eguaglianza, vengono quotidianamente calpestati.
CGIL, CISL, SALFI, UIL che firmano di tutto e di più e, NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI, non alzano un solo dito a difesa dei Lavoratori, hanno accettato le progressioni economiche e la valutazione con un bel “tanto passano tutti”, hanno firmato il contratto integrativo che ha fatto proliferare gli incarichi di responsabilità (art. 18) oltre il 2% come era previsto dal CCNL, facendole schizzare ben oltre il 10%.
Le posizioni organizzative e gli incarichi di responsabilità, grazie a SALFI e CISL, vengono poi pagate con quelle risorse che avrebbero consentito a TUTTI i Lavoratori il conseguimento dei passaggi di fascia.
E mentre si frappongono ostacoli di ogni sorta per il riconoscimento professionale e salariale di tutti i lavoratori, continua il blocco dei concorsi per l’accesso alla dirigenza con buona pace della sentenza della Corte Costituzionale.
Un vero “PATTO D’ONORE” RICHIEDE COERENZA, cosicché l’atteggiamento che si intende manifestare all’esterno deve esattamente coincidere con le azioni ovunque compiute e, soprattutto, con quelle tenute nel proprio ambito, altrimenti il rischio è che il tutto si traduca in “ … indicazioni che allargano il cuore, ma che poi sono state disattese nella quotidianità” (il commento di un firmatario del PATTO DI ONORE inserito nell’articolo dell’ECO DI BERGAMO del 21 settembre 2016).
USB chiede rispetto per TUTTI i Lavoratori.