Lombardia - Entrate, USB NON firma l'accordo sulla sicurezza in DPII a Milano
L’Unione Sindacale di Base ha deciso di non sottoscrive l’“accordo sulle misure concernenti la salute e la sicurezza nelle strutture della DP II di Milano”, sottoscritto invece dalla RSU e da alcune OO.SS. territoriali.
Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro è per l’USB un tema centrale.
Pur avendo condiviso molte delle previsioni dell’accordo, alcune delle quali suggerite dalla scrivente O.S., quali ad esempio l’eliminazione dal testo finale del criterio della prevalenza oraria nel calcolo della prevalenza della prestazione lavorativa in presenza sul totale dei giorni lavorativi, o l’introduzione del meccanismo che prevede, per le stanze con un numero dispari di postazioni (nell’ambito del principio che stabilisce che le stanze possano essere occupate fino al 50% delle postazioni garantendo comunque il distanziamento di almeno 2 metri) la valutazione che tenga conto delle dimensioni della stanza e della disposizione delle postazioni stesse, d’intesa con i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, abbiamo ravvisato nell’accordo un’importante criticità.
Non abbiamo infatti condiviso il fatto che l’accordo non preveda l’individuazione di limiti massimi di compresenza dei dipendenti all’interno dei singoli edifici, ma soltanto un tetto massimo complessivo per tutta la DP di 370 Lavoratrici e Lavoratori su un totale di 540, al netto dei soggetti fragili per i quali non è prevista la presenza in ufficio.
Significa che, in base all’accordo, complessivamente le strutture della DP potrebbero ospitare quotidianamente il 68,5% del personale non fragile, con punte di compresenza anche maggiori in alcuni edifici.
Tale potenziale presenza contemporanea negli edifici della DP è secondo noi incompatibile con l’esigenza di garantire il necessario distanziamento interpersonale, non solo nelle singole stanze ma in tutti gli ambienti dell’Ufficio, nonché con l’esigenza di evitare affollamenti nei luoghi comuni (servizi igienici, corridoi, sale comuni, ascensori); esigenza ancor più sentita in un’area metropolitana, come quella Milanese, in cui tante colleghe e colleghi raggiungono la sede di lavoro utilizzando mezzi di trasporto locale e treni regionali affollati, con il rischio di contagiarsi e di trasmettere il contagio ad altri.
E’ un punto per noi ineludibile, a maggior ragione in vista degli annunciati spostamenti di intere articolazioni della Direzione Provinciale da una sede ad altre, che determina a nostro avviso uno squilibrio nell’impianto complessivo dell’accordo e che ci ha impedito di sottoscriverlo.
Anche in DP II dovrà trovare comunque applicazione, oltre all’accordo locale, l’accordo nazionale in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro sottoscritto anche da USB all’esito dell’incontro che si è svolto in Direzione Centrale il 23 novembre; accordo nazionale in cui sono presenti moltissime previsioni che erano state richieste da USB:
- limiti alla compresenza nelle stanze;
- riferimento alla valorizzazione dell’esperienza dello smart working;
- specificazione chiara delle modalità di calcolo del concetto di prevalenza, per evitare le interpretazioni “fantasiose” a cui abbiamo assistito nel corso delle ultime settimane;
- tutela per i lavoratori che, pur non rientrando nella rigida categoria dei fragili, hanno ottenuto prescrizioni sulla base dello stato di salute;
- fornitura di una mascherina chirurgica ogni 4 ore;
- messa a disposizione degli operatori del front office di mascherine FFP2.
- apertura delle finestre delle stanze per 10 minuti ogni ora;
- costante sanificazione dei filtri degli impianti di condizionamento e degli apparecchi fissi e mobili, nonché sanificazione costante dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree condivise, delle pulsantiere degli ascensori e delle superfici esterne dei distributori automatici. disciplinare periodicità e durata del processo di aerazione nelle stanze;
Aiutateci a diffondere questo comunicato condividendo con colleghe e colleghi.
Grazie
USB P.I. AGENZIE FISCALI Milano