Lombardia - Entrate, USB sottoscrive la ripartizione del Fondo 2019 della Dp II di Milano
USB, con lo scopo di permettere alle Lavoratrici ed ai Lavoratori della Direzione Provinciale II di Milano di percepire al più presto una parte fondamentale del proprio salario accessorio, ha sottoscritto l’Accordo per la ripartizione del Fondo Risorse Decentrate dell’anno 2019.
Nel corso della discussione sui criteri di ripartizione del Fondo abbiamo però evidenziato alcune criticità.
La prima riguarda il criterio seguito per la distribuzione del FONDO ATTIVITÀ ESTERNE (pari ad € 89.841,00).
Parte datoriale ha proposto di distribuire il fondo verifiche utilizzando il criterio del TUM, sulla base del quale il fondo viene suddiviso, tra il personale appartenente a ciascuna area dell’U.C., in base al numero di verifiche/accessi effettuati da ogni Lavoratrice o Lavoratore (in proporzione alle ore dedicate da ciascuno alla singola attività). Seguendo questo criterio di distribuzione si va quindi a suddividere il valore di ogni singola attività (verifiche di medie dimensioni, verifiche di Piccole Dimensioni, verifiche su Enti non Commerciali, Accessi Mirati Collegati ad Accertamenti) in base all'apporto dedicato da ciascuno dei partecipanti all’attività.
USB ritiene invece che il fondo verifiche dovrebbe essere ripartito in base alle ore totali, interne ed esterne, consuntivate durante l’anno da ciascun verificatore.
Suddividere il fondo in base al numero di verifiche/accessi effettuati da ogni Lavoratrice o Lavoratore (in proporzione alle ore dedicate da ciascuno alla singola attività) crea infatti delle distorsioni per USB non accettabili. Tale soluzione comporta infatti che, a parità di ore lavorate, un collega che nel 2019 ha svolto solamente poche verifiche (magari complesse) viene penalizzato rispetto ad un collega che ha svolto molte verifiche (magari di più agevole risoluzione). Una soluzione che a nostro avviso veicola il messaggio che le attività di controllo vengono retribuite “a peso”.
Nel corso dell’incontro è però emerso che per l’annualità 2019 non sono presenti prospetti relativi alle attività istruttorie esterne da cui risultino le ore totali (interne ed esterne) effettuate da ciascun dipendente.
La scelta di utilizzare il criterio del TUM per suddividere il fondo attività esterne 2019 diventa quindi una scelta obbligata.
La seconda criticità ha riguardato i criteri di distribuzione del RESIDUO DEL FONDO DI SEDE (pari ad € 74.891,44) e del FONDO FRONT OFFICE.
USB non è contraria al fatto che venga riconosciuta ai colleghi un’indennità in riferimento ad incarichi istituzionali o ad attività svolte, ma questa indennità deve essere pagata con fondi propri dell’Amministrazione e non con il fondo di sede, poiché i soldi del fondo sono soldi di tutte le Lavoratrici e di tutti i Lavoratori.
Se l'Amministrazione attribuisce incarichi o assegna lavorazioni particolari li deve retribuire con fondi propri, senza sottrarre risorse al fondo di tutti.
Per questo motivo siamo contrari alla corresponsione di un’ indennità di front office al personale addetto alle attività del Contact Center, a suo tempo Istituito senza un confronto con le OO.SS che andasse a disciplinare anche i criteri di corresponsione del salario accessorio.
La RSU e le altre OO.SS. territoriali, come negli anni precedenti, hanno inoltre deciso di destinare una quota del residuo del fondo di sede per remunerare una serie di attività non previste dall’allegato E dell’accordo nazionale (Testimonianze in tribunale; Apertura cassette sicurezza; Reperibilità allarme; Apertura/chiusura ufficio).
Secondo USB il residuo del fondo di sede dovrebbe invece essere ripartito nella sua interezza tra tutte le Lavoratrici e tra tutti i Lavoratori, secondo criteri di equità.
Condividendo comunque la restante parte dell’accordo raggiunto in sede locale abbiamo deciso di sottoscrivere l’accordo.
Aiutateci a diffondere questo comunicato condividendo con colleghe e colleghi.
Grazie
USB P.I. AGENZIE FISCALI Milano