Lombardia – Entrate, USB sottoscrive l'accordo Covid e sicurezza presso la Dp di Brescia
USB ha sottoscritto la proposta di Accordo per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti della Direzione Provinciale di Brescia in ordine all’emergenza sanitaria da “COVID-19”.
Abbiamo scritto e ribadito su tutti i tavoli provinciali a cui abbiamo partecipato fino ad oggi che per la nostra O.S. in Lombardia non si può ancora parlare di fase 2.
il lavoro nelle P.A. è ancora regolato dall'art.87 del d.l. 18 ed il lavoro agile è ancora la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa.
Il rientro in ufficio è consentito esclusivamente per svolgere attività indifferibili da rendere in presenza e l'accordo non va ad incidere su questo principio.
Tale principio viene ribadito al punto 1 dell'accordo, dove si prevede che "Secondo quanto stabilito dal DPCM del 26 aprile 2020, il Lavoro Agile continua ad essere la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, con la conseguenza che al momento la presenza del personale negli Uffici è limitata al solo fine di assicurare le attività indifferibili da svolgersi necessariamente in presenza."
Lo scopo della nostra O.S., fin dalla sottoscrizione del Protocollo d'intesa del 3 maggio, è stato quello di contrattare una serie di parametri a cui l'AE si dovrà attenere nel momento in cui ci saranno le condizioni per poter parlare di graduale riapertura.
Dopo aver sottoscritto il protocollo nazionale siamo riusciti a migliorarlo in sede regionale (con il verbale d'Intesa del 6 maggio), con lo scopo di fare la stessa cosa sui tavoli provinciali. La DR ha accolto molte delle nostre richieste: obbligo di indossare la mascherina in presenza di altre persone; coinvolgimento degli RLS, RSPP e del Medico competente nella contrattazione decentrata; obbligo di tempestivo aggiornamento dei DVR, Piano d’emergenza e DUVRI; richiamo a criteri di presenza minimale in termini di numero di persone e orario di presenza; previsione della pulizia quotidiana delle postazioni di lavoro. Ha stabilito poi un importante richiamo alla volontarietà come criterio privilegiato di rotazione nei rientri. In relazione alle altre misure da noi ritenute urgenti ed indispensabili (test diagnostici, fissazione a livello regionale di contingenti minimi, turnazione settimanale, presenza massima oraria in ufficio, numero di lavoratori in ogni stanza, f. o. solo su appuntamento, pause obbligatorie, sanificazioni periodiche) la DR ha preferito spostare il confronto sui tavoli Provinciali.
In sede di contrattazione presso la DP di Brescia, abbiamo ottenuto alcune delle misure rimaste in sospeso sul tavolo regionale (presenza di 1 solo lavoratore per ogni stanza; previsione, per gli addetti al front office, di pause obbligatorie di 15 minuti ogni ora di lavoro nella propria stanza in cui possano togliersi la mascherina; ricezione del pubblico su appuntamento).
Abbiamo chiesto inoltre alla DP di rivedere la formulazione del punto 3 dell'accordo, che regolamenta il tema dei rientri in ufficio.
Secondo noi la formulazione proposta dalla DP poteva essere migliorata, nell'interesse delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
Abbiamo chiesto quindi di eliminare la discrezionalità dei responsabili (POER) nell'adozione dei criteri di rotazione, di prevedere un tempo massimo di 5 ore di presenza in ufficio in caso di attività di front office e di ribadire nell'accordo che per tutte le altre attività da rendere necessariamente in presenza la permanenza in Ufficio deve essere limitata per il tempo strettamente necessario (tutto questo per evitare che qualche capo team troppo zelante si faccia prendere la mano pretendendo il completamento della giornata lavorativa in ufficio anche per attività che possono essere svolte in smart working). Abbiamo chiesto poi di inserire nell'accordo l'impegno della DP a comunicare con largo anticipo la programmazione dei rientri al personale ed ai sindacati (per monitorare e controllare il rispetto dell'accordo) e di prevedere l'obbligo di indicare per iscritto l’attività per lo svolgimento della quale il rientro viene richiesto.
La DP non ha neanche preso in considerazione queste nostre richieste, poiché la RSU e tutte le altre sigle presenti al tavolo (UNSA in testa), hanno ritenuto "inutili e ridondanti" tali misure, rimettendosi su questi temi al "buon senso" dell'amministrazione.
Atteggiamento che ci ha lasciato molto perplessi, considerato anche che in molti altri tavoli provinciali le stesse O.O.S.S. hanno assunto posizioni diametralmente opposte.
USB ritiene che lo scopo di una Organizzazione Sindacale sia quello di tutelare il più possibile gli interessi delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
Per USB quando si scrive un accordo non ci sono previsioni inutili o superflue quando quelle previsioni aggiungono qualche diritto o tutela in più.
Abbiamo chiesto ed ottenuto invece l'impegno della DP ad effettuare sanificazioni straordinarie dei luoghi di lavoro (secondo le tempistiche indicate dalla DR), l'impegno della DP a proporre alla Direzione Regionale della Lombardia di sottoporre su base volontaria i dipendenti a test sierologici e l'impegno a richiedere alla DR un sistema integrato di sicurezza finalizzato a regolamentare gli accessi di dipendenti ed utenti (rilevatori di temperatura e citofoni apri porta collegati alle porte automatiche degli uffici o ricorso a servizio di supervisione da parte di enti esterni).
In relazione a queste misure è accaduto purtroppo quello che temevamo.
E' chiaro ed evidente a tutti il corto circuito che si è venuto a creare.
La contrattazione è provinciale ma le DP hanno una limitatissima capacità di spesa, con la conseguenza che per molti aspetti la tutela della salute e della sicurezza delle Lavoratrici e dei Lavoratori dipende dalle scelte e dalle indicazioni della DR.
USB aveva evidenziato fin da subito questa contraddizione e per questo sul tavolo regionale avevamo chiesto con forza alla DR una chiara assunzione di responsabilità, nonché di fornire direttive e linee guida precise alla contrattazione decentrata.
La DR ha preferito spostare il confronto sui tavoli Provinciali.
Oggi però i nodi stanno venendo al pettine e su tutti questi temi la Direzione Regionale deve dare un segnale di assunzione di responsabilità.
USB continuerà a pretendere una risposta.
L'accordo sottoscritto non è sicuramente il migliore degli accordi possibili ma rappresenta sicuramente un passo in avanti rispetto al protocollo Nazionale e al verbale d'intesa regionale.
È comunque presente una clausola che ci permetterà di chiedere la modifica dello stesso nel caso in cui ci fosse un peggioramento della situazione epidemiologica.
USB - Agenzie fiscali Lombardia