Lombardia - Un esercito di dormienti

Milano -

Un titolo che così, al primo impatto, sembra un insulto: ma così non è. Un'altra iniziativa è passata, lo sciopero del 3 luglio. E adesso? Siamo di fronte a un attacco senza precedenti contro il lavoro pubblico e privato: la gente è sempre più precaria, in cassa integrazione, senza salario, diritti e senza più dignità. E i sindacati “di mestiere” cosa fanno?

 

Cisl e Uil sono in linea con le “linee programmatiche del Governo”, la Cgil fa finta di essere l’unica paladina rimasta sulla piazza, non firma il biennio economico ma poi fa un comunicato congiunto chiedendo un tavolo di concertazione che probabilmente non ci sarà in quanto nelle pieghe di bilancio delle Agenzie Fiscali sarà possibile grattare risorse per far star calmi l’esercito dei “ dormienti”.

 

Abbiamo girato gli Uffici della Lombardia prima dello sciopero: un lavoratore di Milano 6 ci ha detto “Sono d’accordo con voi, il 3 sciopererò anche se sono un iscritto a un sindacato confederale e ci rimarrò". Cerchiamo allora di fare chiarezza sulla rappresentatività sindacale. L’Aran comunica che il 64% dei lavoratori delle Agenzie Fiscali non è sindacalizzato e che circa l’80% è iscritto a Cgil-Cisl-Uil. Qualcuno fa finta di non capire che questo 80% è calcolato sul 36% dei sindacalizzati.

 

Questo vuol dire che il 64% di prima non conta assolutamente niente, viene cancellato. Ora in quest’ultima percentuale, che cresce di continuo, vi sono lavoratori ex iscritti ai sindacati confederali, stanchi di come vanno le cose oltre a quelli che dicono “I sindacati sono tutti uguali”. Bene, non hanno capito che, anche se non iscritti, ne fanno parte ugualmente perché “ non contano”.

 

Noi pensiamo che è ora di finirla di lamentarsi, che è ora di finirla con il detto sempre in voga “Armiamoci e PARTITE". I lavoratori devono capire che o si sta di qua o si sta di là della barricata. I lavoratori devono scegliere con chi stare perché non si può più fare come fanno i “pesci fuori dall’acqua”.

 

I lavoratori devono capire (proprio perché lo stiamo vivendo tutti sulle nostre spalle) che l’era della concertazione è finita, perché È FALLITA.

 

Insomma, per farla corta, I LAVORATORI SI DEVONO SCHIERARE.

Non deleghiamo più... prendiamo in mano il nostro futuro ora

agendo nel presente!