L'UNICA SPENDING REVIEW E' LA LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE: PIU' FORZA AL COMPARTO FISCO, VIA IL PRIVATO DAL PUBBLICO!
Mentre un silenzio imbarazzante avvolge la questione dell'evasione fiscale che non trova alcuno spazio né tra gli annunci del governo Renzi né sostanzialmente nel Def 2014, si continua a tessere la tela di Penelope della riorganizzazione della macchina fiscale.
Siamo i primi ad essere convinti che il modello organizzativo che ruota intorno al Fisco italiano deve essere rivisto pesantemente, ma non nel modo in cui lo si è fatto fin qui.
In questi anni le Agenzie fiscali sono state oggetto di pesanti riorganizzazioni che hanno complicato il lavoro delle migliaia di funzionari costretti a rinunciare alla professionalità acquisita, a cambiare ufficio o lavoro.
Certi interventi, arrivati quando la macchina fiscale cominciava a girare bene, ci sono sembrati a orologeria.
Da ultimo è accaduto con la riorganizzazione dell’Agenzia delle entrate e mentre ancora il nuovo assetto su base provinciale non si è concluso, per ironia della sorte la riforma delle province e il riassetto dello Stato porteranno l'ennesima chiusura di uffici finanziari con buona pace della lotta all'evasione e dei servizi da fornire alla cittadinanza.
Mentre tutto ciò accadeva e accade, all’ombra delle Agenzie è cresciuto e si è consolidato il potere di Equitalia.
Mentre le Agenzie venivano ingessate dalle continue riorganizzazioni questa società (ma anche Sogei SpA e la meno conosciuta SO.SE. SpA che si occupa a 360 gradi di studi di settore) ha continuato a muoversi indisturbata anche su quei terreni proibiti per le Agenzie stesse: dalla contrattazione non soggetta ad alcun blocco (per fortuna, aggiungiamo), alle assunzioni senza concorso pubblico e quindi poco trasparenti (diciamo così…), ai valzer di poltrone del management pubblico - a partire da Attilio Befera - che assumeva ruoli cruciali negli organi di gestione di queste società private a partecipazione pubblica.
Contro questo modello ci siamo sempre opposti, denunciandone contraddizioni e limiti.
Abbiamo condannato gli aggi di Equitalia perché riteniamo il profitto incompatibile con la riscossione, crisi o non crisi, e abbiamo chiesto con forza che la riscossione tornasse in mano pubblica dopo essere stata per troppi anni in mano alle banche o ai suoi derivati.
Ora che mancano all’appello - per stessa ammissione di Befera - circa 540 miliardi di imposte non riscosse negli anni, nessuno più crede alla fandonia che la riscossione funzionava perché era in mano ai privati.
Piuttosto si deve prendere atto che una funzione così delicata non può essere lasciata in mano a un soggetto privato.
Queste contraddizioni, queste ingiustizie oggi assumono una rilevanza enorme.
Oggi che la spending review impone a milioni di lavoratori pubblici la prosecuzione del blocco dei contratti, il divieto di progressioni economiche anche se finanziate con risorse proprie, la chiusura di altri uffici e nuove riorganizzazioni, noi diciamo che siamo stanchi di tagli inutili a servizi molto utili che si trasformano in ulteriori costi sulle spalle dei cittadini.
Bisogna trovare le risorse là dove tutti sanno, aggredendo seriamente il mostro dell’evasione fiscale che costa alla collettività almeno 160 miliardi di euro l’anno.
E per farlo si deve potenziare il comparto delle Agenzie fiscali, investendo sul personale, su nuove assunzioni e riaffidando al comparto quelle funzioni così delicate – riscossione, anagrafe tributaria, studi di settore – che per scelte che noi critichiamo duramente sono state affidate alle società partecipate – Equitalia in testa.
A chi vorrebbe far scomparire la lotta all'evasione fiscale dal dibattito politico, a chi vuole chiudere centinaia di uffici pubblici, fra cui le 107 sedi dell'Agenzia delle Entrate nel mirino della spending review noi diciamo che è necessario cambiare radicalmente rotta.
- Reinternalizziamo i servizi, a partire dalla riscossione;
- potenziamo il comparto;
- facciamo l’unica vera spending review che serve al Paese: la lotta senza quartiere all’evasione fiscale!
Su queste proposte vogliamo aprire il confronto nei posti di lavoro.
A maggio il governo si occuperà di Fisco anche in virtù della delega fiscale che va però riempita di contenuti.
La USB avanzerà proposte per dare forza alle Agenzie fiscali e a chi vi lavora, per rafforzare il ruolo e la professionalità alle migliaia di lavoratrici e lavoratori del nostro comparto.
Riprendiamoci le nostre funzioni, il nostro ruolo, la nostra professionalità.
Via il privato dal pubblico, via le SpA dal Fisco!