l'USB P.I. lancia la petizione: SFIDUCIAMO IL MINISTRO BRUNETTA!
Le ultime dichiarazioni sullo Smart Working nel Pubblico Impiego, nelle quali si legge con estrema chiarezza l’odio, mai sopito, contro i dipendenti pubblici e l’incapacità di concepire forme di organizzazione del lavoro diverse da quelle classiche, rendono evidente a tutti l’inadeguatezza del Ministro Brunetta a ricoprire il ruolo di Ministro della funzione pubblica nel quale lo ha fortemente voluto Draghi.
D’altra parte la tardiva “indignazione” di Cgil Cisl e Uil che a casa di Brunetta ci sono persino andati a cena in pieno lockdown, per poi firmare il patto sull’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, subito seguiti dal codazzo del sindacalismo autonomo, suona oggi come una beffa.
USB in splendida solitudine gridava alla provocazione immediatamente dopo la notizia della nomina a Ministro di Brunetta, denunciando che quei modi apparentemente mansueti, finanche melliflui, in realtà fossero solo una facciata dietro la quale c’era esattamente lo stesso personaggio della campagna denigratoria contro i dipendenti pubblici.
Oggi i nodi vengono al pettine e non solo per le dichiarazioni troppo “sincere” del Ministro, ma soprattutto per quanto non è stato fatto in più di un anno di Governo. Nessun reale investimento nel settore pubblico, poche assunzioni, tutte a tempo determinato e superspecializzate, nessun miglioramento dei servizi ai cittadini, ma tutta l’attenzione sulla crescita del PIL incuranti dell’acuirsi delle disuguaglianze e a discapito della messa in sicurezza dei luoghi di lavoro.
Allora la domanda sorge spontanea, visto che accusa i dipendenti pubblici di far finta di lavorare, non sarà che sia lui a fingere di essere il Ministro della Pubblica Amministrazione?
Noi pensiamo di si! Riteniamo che tutta l’azione del Ministro Brunetta sia stata indirizzata a favorire il profitto delle imprese private e nulla per garantire e migliorare la qualità dei servizi pubblici a cittadini e lavoratori.
Per questo USB PI lancia una petizione per chiedere le dimissioni di Brunetta, per restituire dignità e rafforzare la qualità dei servizi pubblici e del welfare di questo Paese.