Marche - Entrate, the day after

Breve cronaca di una farsa annunciata

Ancona -

Si è tenuto nel pomeriggio di ieri 24 settembre 2013 il fatidico incontro con la Direzione Regionale delle Marche sul provvedimento di soppressione degli Uffici Territoriali di Camerino, Recanati e Fabriano.

Il pomeriggio era cominciato con un presidio dei lavoratori organizzato da USB, davanti gli Uffici finanziari ad Ancona dove abbiamo accolto con striscioni e bandiere la delegazione dell’Agenzia Delle Entrate, in primis il Direttore Regionale Palumbo a cui abbiamo consegnato personalmente un nostro comunicato in cui anticipavamo le richieste che avremmo fatto pochi minuti dopo al tavolo di confronto.

Quel tavolo, l’avevamo anticipato con chiarezza, sarebbe stato una farsa, vista la rotta intrapresa dell’Agenzia a procedere al ridimensionamento degli Uffici, e l’amministrazione avrebbe comunicato quello che già sapevamo: gli Uffici saranno chiusi, con la salvaguardia forse, ancora non abbiamo nessuna certezza e garanzia, di alcuni sportelli.

Nonostante i Sindaci avessero manifestato la ferma volontà di trovare una soluzione che scongiurasse la chiusura degli Uffici, la Direzione Regionale continua dunque diligentemente con il processo di ridimensionamento degli Uffici voluto centralmente dall’Agenzia delle Entrate.

Cosa ancora più grave, le motivazioni a sostegno del provvedimento di chiusura, sono state scarne e contraddittorie. L’Agenzia infatti, alle numerose obiezioni sollevate, non ha fornito nessuna risposta esaustiva, né ha fornito dati Ufficiali che dimostrassero la necessità della chiusura.

“Quello che stiamo facendo è giusto e serve alla lotta all’evasione”, ha ribadito il Direttore Regionale, ma è difficile convincerci  come si possa migliorare la lotta all’evasione e l’offerta di servizi, chiudendo gli Uffici del Fisco, ha ribadito la delegazione USB.

La giornata si è conclusa per noi quindi come era iniziata, ovvero  tra lavoratori, i cittadini, alla ricerca di un tavolo vero, dove è possibile ragionare e trovare una soluzione alla chiusura degli Uffici e alla salvaguardia del territorio e dei lavoratori.

E’ quello infatti, il tavolo che dobbiamo costruire, un tavolo territoriale in cui a sedersi siano tutti gli attori coinvolti, i cittadini con le Organizzazioni Sindacali, le istituzioni locali, le organizzazioni di categoria  in cui le ragioni dei lavoratori e della difesa dello stato sociale possano realmente trovare spazio.

Abbiamo dunque proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della regione, anche perché in vista potrebbero esserci altre sorprese (alla voce riesame della problematica dei team delocalizzati).

Dalle Marche si inizia dunque, uno straordinario percorso di mobilitazione, che in tutta Italia comincerà il 1 ottobre, cammino che  ci condurrà allo sciopero generale del 18 ottobre 2013.

PAROLA D’ORDINE: ROVESCIAMO IL TAVOLO, RIPRENDIAMOCI IL WELFARE!

 

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