Mobilitiamoci per non essere mobilitati …

Roma -

La riorganizzazione introdotta dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia n. 186053, 186067 del 7 agosto 2018 e successive modifiche, ha previsto a decorrere dall’11 maggio 2019 un nuovo assetto degli uffici provinciali – territorio.

Il Direttore dell’Agenzia il 9 maggio ha comunicato che il nuovo assetto sarà posticipato al 1 giugno 2019 e crediamo sia importante utilizzare questo tempo al fine di migliorare ed eliminare tutte le storture che stanno creando inutile stress a centinaia di lavoratrici e lavoratori a cominciare da quelle delle nuove costituenti Aree dei Servizi estimativi e OMI.

Nonostante l’annunciata proroga, diverse Direzioni Regionali hanno già trasferito d’imperio i lavoratori nell’organico delle Direzioni Provinciali diverse da quelle di appartenenza. Tali atti potrebbero configurarsi illegittimi, innanzitutto perché parlano di “assegnazione” di personale realizzando, invece, una mobilità con tanto di modifica della pianta organica degli uffici di partenza e di quelli di destinazione, ed anche perché spesso in contrasto con la già penalizzante normativa vigente (Articolo 4 Legge 11 agosto 2014, n. 114 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90).

Ricordiamo che l’Ex Agenzia del Territorio sin dai primi anni 2000, è stata considerata un vanto tra le Amministrazione Pubbliche Europee con i più alti volumi di telelavoro office to office (vedasi ad esempio la pubblicazione del Dipartimento della Funzione Pubblica – Per l’efficienza delle amministrazioni – “Lo sviluppo del Telelavoro nelle Pubbliche Amministrazioni – Dall’analisi organizzativa ai nuovi modelli” realizzato nel giugno 2004 con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri).

Ci risulta che proprio al fine di migliorare la banca dati e conciliare tempi di vita e di lavoro, attualmente migliaia di lavoratori dell’Agenzia delle Entrate lavorino in condivisone in diverse Aree e Reparti dello stesso ufficio ma anche di uffici diversi (si pensi al personale dell’Audit, della formazione o di quello del settore tecnologico ed ovviamente tutto quello coinvolto nei progetti finalizzati su altri uffici che negli UPT sono attività che spesso coinvolgono l’intero ufficio).

In questa ottica risulta del tutto illogica la scelta di modificare le piante organiche, poiché determinerebbe notevoli disagi sia per la gestione del personale in materia di ferie, permessi, aspettative, part time, e sia per la gestione di eventuali altre assegnazioni di compiti da svolgere in altre Aree o Reparti, in caso di calo delle lavorazioni. Per non parlare delle ricadute che comporterebbe sulle Rappresentanze Sindacali cui fare riferimento, sul diritto a partecipare alle assemblee sindacali, sulle modifiche da apportare ai Documenti di Valutazione Rischi, sull'assegnazione di materiale informatico e di cancelleria, sulla gestione delle abilitazioni informatiche … tanto per fare alcuni esempi.

Quello che come USB chiediamo sia realizzato al posto della modifica delle piante organiche è una semplice condivisione di risorse.

Ai lavoratori che si trovano negli uffici ove non è prevista la realizzazione dell’Area Servizi estimativi ed OMI potrebbe, infatti, essere assegnata una condivisione, anche solo dell’1% (nella realtà molti dei lavoratori interessati hanno già condivisioni attualmente molto più alte) con ad esempio il Reparto gestione banche dati della provincia di appartenenza. Ciò consentirebbe di lasciarli in gestione e in pianta organica nel proprio ufficio e lavorare per il 99% del proprio tempo per l’Area Servizi estimativi ed OMI della provincia limitrofa.

Questa richiesta, che USB invia formalmente a tutti i vertici dell’Agenzia delle Entrate, sarà sostenuta da una richiesta individuale dei lavoratori interessati, che trovate allegata, da inviare alla DP di competenza per l'inoltro alla DC RUO, alla competente DR, e per conoscenza all'indirizzo dell'Unione Sindacale di Base (agenziefiscali@usb.it).