Negati i buoni pasto alle lavoratrici madri

Roma -

Per l’ennesima volta scriviamo all’Agenzia chiedendo l’applicazione corretta delle norme. Questa volta si tratta di riposo giornaliero nel primo anno di vita del proprio figlio durante il quale è possibile assentarsi per un'ora al giorno, nelle giornate lavorative sino a 6 ore o per due ore, nelle giornate lavorative di oltre 6 ore, di norma per allattare o accudire il neonato.

La legge in questo caso dispone che queste ore di riposo siano considerate come lavoro a tutti gli effetti e nel caso la lavoratrice effettui una pausa pranzo con rientro pomeridiano le sia riconosciuto il buono pasto.

In spregio alla normativa corrente e contrariamente a quanto accade in altri enti del comparto, l’Agenzia del Territorio non tiene conto delle assenze per riposo giornaliero e non riconosce il diritto al buono pasto se non a fronte di una prestazione lavorativa di almeno 6 ore.

RdB ha chiesto spiegazioni all’Agenzia, considerando questo atteggiamento lesivo dei diritti dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici madri.

 

Scarica in fondo alla pagina la lettera inviata lunedì 16 marzo 2010.