no al furto del comma 165!
Bene, il cerchio si chiude, dunque: non ci rinnovano il contratto, ci stanno scippando il Tfs, ci insultano definendoci inetti e ora ci rubano il comma 165: cos’altro ancora?
Solo per restare agli ultimi mesi:
- il 4 novembre tutti i sindacati (tranne le RdB) sottoscrivono un accordo per il rinnovo contrattuale che non stanzia soldi per il 2006 e che prevede solo poche briciole per il 2007;
- è in corso un violento attacco mediatico contro i dipendenti pubblici fannulloni e responsabili dei mali dello Stato; la Cgil interviene, non per difenderci, ma ritenendo che sia giusto proporre la mobilità (dal sud verso il nord) e di conseguenza si parla con insistenza di licenziamenti (addirittura 1 ogni 100), mentre non si parla mai dei dirigenti che hanno contribuito (loro sì, davvero) allo sfascio della pubblica amministrazione: i dirigenti aumentano, il personale diminuisce (alle Agenzie Fiscali dal 2001 al 2005 i dipendenti siamo diminuiti di quasi il 10%, mentre aumentano gli obiettivi e quindi il lavoro);
- entro il mese di gennaio i nostri Tfs finiranno nei fondi pensione con la formula del silenzio-assenso (ribelliamoci, manifestiamo, invece, il nostro dissenso), pietra di baratto per i sindacati confederali i quali, pur di poter “giocare” e “investire” con i soldi delle nostre liquidazioni, mettendole a rischio, stanno accettando di tutto e di più.
Ora, infine, si è consumata, con l’ultima finanziaria, la rapina a mano armata del comma 165.
L’allarme per la mancata firma per l’erogazione del comma 165, noi delle RdB lo avevamo lanciato da tempo, ma era rimasto inascoltato, temevamo qualche brutto scherzo e purtroppo avevamo ragione.
I soldi del comma 165, non sono un regalo che l’amministrazione buona e generosa ci elargisce, ma sono somme (più o meno 5.000 euro lorde di media a testa) accantonate con il nostro lavoro, quello delle Agenzie Fiscali, grazie al quale, aumentando il gettito fiscale, lo Stato ha incassato di più e, come ringraziamento, alla fine ci ha “rubato” i nostri soldi.
Come vedete non stiamo parlando di poche briciole, ma di circa 5.000 euro che ci hanno tolto accorpando le annualità 2004 e 2005 e in più prevedendo per gli anni successivi una diminuzione del 10% (500 euro all’anno in meno!).
Non credete anche voi che sia arrivato il momento di dire basta?
Noi certamente sì.
Di fronte a queste cifre, con i nostri stipendi sempre più magri, con le nostre buste paga sempre più “leggere” le RdB/CUB hanno deciso di chiamare tutti i colleghi a raccolta per organizzare la nostra protesta e decidere come evitare questa rapina.
Nei prossimi giorni le prime decisioni su cosa fare e come farlo; una cosa sola è certa che soltanto se saremo uniti e compatti riusciremo a ribellarci e a riottenere i nostri soldi.