NO CONTRATTO? NO PARTY! Il comunicato stampa unitario.
C’è poco da festeggiare
Il primo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Agenzie Fiscali è stato firmato il 28 maggio 2004, a due anni dalla sua scadenza naturale, e solo dopo una lunga serie di agitazioni e di scioperi dei lavoratori, culminate il giorno 16 gennaio 2004 con manifestazioni pubbliche esterne in moltissime città. Esclusivamente in seguito a ciò si è riusciti ad ottenere quello che appare come il diritto minimo per tutti i lavoratori: il Contratto di Lavoro.
Dopo l’uscita dal Comparto Ministeri, infatti, i dipendenti di quello che una volta era il Ministero delle Finanze, hanno visto il loro lavoro radicalmente cambiato oltre che nella forma anche e soprattutto nella sostanza.
Basti pensare che adesso praticamente tutto il personale lavora con il computer e che la stessa Agenzia si vanta che per il proprio personale è disponibile un pc a testa. Ciò ha consentito un rapporto diverso con i cittadini che ora, colloquiando con l’Agenzia tramite internet o anche solo telefonicamente, riescono ad ottenere una serie di risposte direttamente a casa propria o a prenotare appuntamenti con i funzionari per evitare di sprecare tempo in lunghe code.
Lo stesso rapporto col fisco è ora improntato ad una maggior fiducia da parte dei contribuenti che, nonostante la devastante politica dei condoni, vedono ora l’Agenzia delle Entrate come un Ente a cui rivolgersi per ottemperare al meglio i doveri fiscali ed anche, perché no?, per pagare meno tasse venendo a conoscenza delle agevolazioni previste per il cittadino.
Proprio per questi motivi l’Agenzia delle Entrate sente l’esigenza di incrementare la formazione dei suoi dipendenti, per renderli sempre più adeguati alle necessità che comporta il nuovo corso della gestione del fisco e sempre più preparati nei confronti dell’utenza professionale che ormai monopolizza le richieste di informazioni ed alla quale buona parte dei cittadini si rivolge per la complessità della materia.
Purtroppo, però, a fronte di queste richieste di professionalità sempre maggiore, è ricominciata la pantomima del rinvio sine die del rinnovo del contratto. I soldi compaiono e scompaiono a seconda dei giorni ed a seconda dei ministri che si avvicendano e, soprattutto, a seconda dell’approssimarsi delle scadenze elettorali la cui vicinanza sembra evocare il miraggio dello stanziamento che si dissolve regolarmente non appena le urne si sono chiuse.
Così, mentre per tutti gli altri comparti della Pubblica Amministrazione è stato possibile ottenere dopo solo due anni
Ed allora, non c’è proprio niente da festeggiare.
L’Agenzia delle Entrate deve farsi carico di sollecitare il governo in tutti i modi che le sono consentiti perché anche ai lavoratori del fisco sia garantito in tempi brevi il Contratto di lavoro.
Ormai non è più possibile accettare dilazioni pretestuose e immotivate.
Se si ritiene giusto avere persone preparate e con una spiccata professionalità, si deve allo stesso modo riconoscere loro il diritto ad un salario adeguato perlomeno all’aumento del costo della vita. E si deve fare di tutto perché ciò accada.
Noi siamo qui proprio per denunciare questa contraddizione, che ci vede involontari protagonisti, nel giorno in cui da un lato si festeggia in pompa magna l’apertura del Polo Formativo dove si prevede che saremo chiamati a studiare e ad accrescere le nostre conoscenze a maggior gloria dell’Agenzia, e dall’altro siamo ancora una volta costretti a manifestare perché questa professionalità ci venga finalmente riconosciuta. E non con chissà quali gratifiche extra o con chissà quali aumenti ma solo ed esclusivamente con il rinnovo del Contratto di Lavoro.
Non siamo qui, quindi, per boicottare o per protestare per l’apertura di questa nuova struttura finalizzata a quella formazione che è da sempre una delle richieste sindacali più pressanti, ma per chiedere ai dirigenti dell’Agenzia delle Entrate presenti a questo appuntamento di appoggiare le nostre rivendicazioni e di fare la loro parte perché questa situazione trovi una soluzione immediata.
Questa per noi è l’occasione di informare i cittadini della nostra condizione e per attuare una forma di protesta che non li danneggi.
Per il giorno 16 gennaio prossimo, anniversario delle manifestazioni che ci hanno consentito di ottenere il primo contratto, stiamo organizzando una serie di assemblee pubbliche al di fuori degli uffici e terremo presidi presso le Prefetture per protestare le nostre ragioni anche presso i rappresentanti locali del potere politico al fine di ottenere finalmente la firma del nostro contratto.
Venezia, 12 gennaio 2006
CGIL CISL UIL SALFI RdB FLP
Regionali del Veneto