Argomento:

Noi non dimentichiamo! (ancora sulla "Tassa sulla Malattia")

Roma -

Come ogni lavoratore delle Agenzie Fiscali potrà ricordare noi delle RdB, durante le battaglie contrattuali per il biennio economico 2004/05,  avevamo fatto della battaglia alla norma sulla detrazione dell’indennità di amministrazione in caso di malattie brevi, il nostro cavallo di battaglia.

Ci era sembrato inaccettabile mantenere in vita una norma con caratteristiche vessatorie che, trattando i lavoratori da irresponsabili, di fatto tendeva a privarli della loro dignità.

Era uno degli obiettivi “irrinunciabili” che con tutti i sindacati avevamo posto…  su cui, ricorderete, avevamo, tutti assieme chiesto “mandato” a lavoratrici e lavoratori… poi come è andata lo sapete.

Noi abbiamo mantenuto fede agli impegni presi:

IL FATTO CHE SIA STATA MANTENUTA QUESTA “TASSA” E’ STATO UNO DEI MOTIVI CHE CI HA SPINTO A NON SOTTOSCRIVERE IL CONTRATTO.

Ma la nostra battaglia sul tema non si è fermata e non si fermerà qui.

Già alcuni mesi fa abbiamo richiesto alle Agenzie Fiscali per chiedere che fine fanno i fondi accantonati a seguito dell’applicazione della “tassa sulla malattia”  ma non abbiamo avuto alcuna risposta dall’Agenzia delle Entrate e del Territorio e l’Agenzia delle Dogane, che correttamente ha ritenuto di dover rispondere, ha semplicemente comunicato che tali importi sono conteggiati nel Fondo delle Politiche di Sviluppo delle Risorse Umane e per la produttività, ammettendo di fatto di non essere in grado di quantificare la quantità dei risparmi effettuati.

E’ questo il modo di trattare i soldi tolti ai lavoratori?

Avevamo parlato di “assurda gabella medioevale” e ci accorgiamo che proprio di questo si tratta perché nei fatti scopriamo che non c’è neppure il controllo ed il rendiconto contabile dei risparmi effettuati sulla pelle dei lavoratori.

Oggi abbiamo reiterato la nostra richiesta alle Agenzie (vedi allegato), attendiamo risposte certe e saremo vigili perché è diritto dei lavoratori sapere che fine fanno i soldi che sono stati sfilati dalle loro tasche.

La nostra battaglia per la salvaguardia della dignità, dei diritti e del salario continua.

Questa è la nostra politica di sempre.

Questo l’impegno che abbiamo preso con i lavoratori