Piemonte - Comunicato stampa sull'iniziativa del 7 febbraio a Novara

Novara -

Nella giornata odierna straordinaria mobilitazione dei lavoratori di tutti gli uffici delle agenzie fiscali di Novara e Provincia. Uffici chiusi, corteo vivace e presidio davanti alla Prefettura di Novara.


*************


Nell’ambito dello stato di agitazione intrapreso con varie iniziative di protesta e
sensibilizzazione dell’opinione pubblica, per la incredibile situazione di stallo per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti delle agenzie fiscali, scaduto da oltre 25 mesi, nella giornata odierna uffici semi-chiusi e diverse centinaia di lavoratori delle Agenzie Fiscali di Novara e Provincia (agenzia delle Entrate, del Territorio e delle Dogane) in corteo, vivace quanto arrabbiato, per le vie del centro cittadino e presidio davanti alla Prefettura di Novara.


Nel corso del Presidio una delegazione dei lavoratori (RSU dei vari Uffici) ha incontrato le Autorità Prefettizie a cui sono state esposte le ragioni della protesta e del disagio. È stata rimarcata la intollerabile situazione di stallo in cui versa il CCNL Agenzie Fiscali a oltre 25 mesi dalla sua scadenza.


Questa situazione risulta ancora più eclatante in quanto da più di un anno assistiamo alla continua rivendicazione da parte del governo degli ottimi risultati raggiunti per quanto riguarda il recupero dell’evasione fiscale, ed è proprio notizia degli ultimi giorni l’incremento di ca. il 9% del recupero di gettito fiscale rispetto al gennaio dello scorso anno, con un extra gettito di ca 8-10 miliardi di euro. Questo recupero però si è ottenuto con gli sforzi delle migliaia di lavoratori del fisco che non si vedono neppure riconosciuti degli aumenti salariali dignitosi.


I lavoratori hanno rivendicato la immediata chiusura del contratto con gli “aumenti” previsti, che seppur insufficienti a coprire la perdita di potere d’acquisto, devono essere destinati al salario in busta paga e il riconoscimento delle richieste di tutela dei diritti normativi e giuridici ad oggi ancora non riconosciuti.

 

Hanno ribadito che in mancanza della giusta chiusura “senza svendite” e ritardi e rinvii pretestuosi inaspriranno le forme di mobilitazione e continueranno a mettere in atto ogni forma di iniziativa e lotta per difendere la propria dignità, i propri diritti e il salario, con serio rischio di paralisi per il fisco per la indisponibilità a tutte quelle iniziative o richieste che non siano strettamente connesse ai compiti d’istituto; rigido rispetto delle mansioni di competenza, rigida applicazione della normativa in materia di igiene e sicurezza, con particolare riguardo alla pausa di 15 minuti per ogni due ore di utilizzo delle apparecchiature videoterminali; astensione delle attività esterne in mancanza dell’anticipo sulla missione e rifiuto dell’utilizzo del mezzo proprio; blocco degli straordinari.