Piemonte - Entrate, continua il confronto con i lavoratori alla Dp 2 di Torino
Martedì 24 febbraio 2015 si è svolta l’assemblea USB presso la sede di Torino 2, dalle 14.30 alle 16.00 con il seguente ordine del giorno:
- Carichi di lavoro, vivibilità degli Uffici a seguito dei vari accorpamenti
- Benessere lavorativo e altre problematiche presenti negli Uffici territoriali
- Elezioni RSU
- Varie ed eventuali.
L’Ufficio è rimasto chiuso al pubblico e all’assemblea hanno partecipato i candidati Rsu - lista USB insieme ai rappresentanti del coordinamento regionale USB Pubblico Impiego.
In apertura sono stati illustrati i temi delle progressioni economiche e del salario accessorio evidenziando i percorsi costruiti da USB sia nazionale che regionale.
In seguito è stato dato spazio ai colleghi candidati per le elezioni RSU 2015 che si sono presentati spiegando le ragioni della propria candidatura.
Tratto comune a tutti, ripreso negli interventi di ciascuno, è la voglia di impegnarsi “dal basso”, dalla base, cercando di creare un forte dialogo con i colleghi al fine di trovare strumenti e soluzioni condivisi, in sinergia con gli stessi lavoratori.
E’ stata sottolineata la necessità di trovare delle soluzioni a problematiche ampiamente condivise tra i colleghi dell’area controllo e legate alla richiesta di rispondere a obiettivi sempre più pressanti.
Sul tema degli ambienti di lavoro è stata posta l’attenzione sulle problematiche strutturali che riguardano principalmente le sedi decentrate della DP tra cui anche quella dell’Ufficio Territoriale Torino 4. Quest’ultima è oggetto di “ripianificazione logistica”.
L’assemblea si è, poi, confrontata sulle problematiche dell’ufficio, suddivise in 3 macro aree:
- carichi di lavoro
- clima lavorativo
- risorse materiali
di cui viene fornito il dettaglio in calce a questo verbale.
I colleghi hanno rimarcato soprattutto i seguenti aspetti:
- deterioramento delle condizioni di lavoro per il totale interesse da parte dei superiori solo per la “produzione” e nessuna attenzione alle “persone che producono”;
- senso di frustrazione, impotenza e rabbia dovuto a tale situazione;
- scollamento tra quanto si “predica” nelle sfere alte (che sia la DRE o la Direzione Provinciale) e come si “razzola” negli uffici;
- scarsa chiarezza su “diritti e doveri del lavoratore” e totale appiattimento sulla logica del risultato e del “fa parte del tuo lavoro” (uscire in verifica in orario notturno, raggiungere gli obiettivi, …);
- criticità dell’area Controllo per la quale gli obiettivi andrebbero raggiunti a agosto/settembre e non a dicembre come ogni anno.
Alcuni colleghi hanno posto quesiti specifici, che qui riportiamo, anche con lo scopo di proseguire la riflessione al di fuori dell’assemblea:
- come facciamo, noi lavoratori, e le future RSU, a convincere l’amministrazione che il tema dei “carichi di lavoro” è materia sindacale?
- cosa siamo disposti a fare come lavoratori per migliorare la situazione? Quali forme di lotta o di protesta o di azione siamo disposti a attuare?
Sul primo punto sono state illustrate le mozioni che sono nate nelle assemblee fatte in molti uffici della regione Piemonte, promosse dall’USB, sui temi dei carichi di lavoro, delle responsabilità del funzionario, comunicazioni penali, avvocatura dello Stato, polizze assicurative individuali e funzionamento dell’Audit.
E’ stato anche sottolineato che se tra i doveri del Dirigente rientra “presidiare il benessere e promuovere iniziative che favoriscano buoni rapporti … .” (secondo quanto previsto dal Codice di Comportamento dei Dipendi Pubblici), tale benessere non può prescindere dal tema dei carichi di lavoro e su quanto questi ultimi incidano sul benessere lavorativo.
Durante l’assemblea, si è fatto cenno al progetto sperimentale “Star bene al lavoro” condotto in Direzione Regionale, criticato per essere la “solita iniziativa” distante dalle problematiche locali, che risponde a logiche di seguire un protocollo fine a se stesso piuttosto che creare un clima sereno tra i lavoratori, i cui rapporti a quanto emerge dagli interventi fatti in assemblea, risultano fortemente deteriorati.
Tuttavia, si fa anche presente che questo progetto, o altro con caratteristiche simili, potrebbe essere un valido strumento per passare dalla fase di frustrazione, a una fase in cui, con dati certi alla mano che coinvolgano tutto l’Ufficio, si possono presentare delle istanze precise all’Amministrazione.
Viene suggerito da alcuni colleghi l’uso delle bacheche per “denunciare” situazioni poco chiare o di disagio.
Sul ruolo che i membri RSU debbono avere, è stato evidenziato come nel corso del tempo l’organo RSU abbia perso forza e importanza, per la continua “mediazione” che alcuni suoi membri vogliono con l’Amministrazione.
Si ribadisce invece, con forza, che i candidati USB desiderano evidenziare e denunciare le difficoltà e le problematiche degli Uffici, senza normalizzarle, cosi come è stato fatto in passato, con l’intento di criticizzarle ed affrontarle con i nostri interlocutori.
Necessario un impegno e una partecipazione attiva da parte di tutti, membri RSU e colleghi tutti.
PROBLEMATICHE (che saranno discusse anche a Chivasso, To 4 e Rivoli)
CARICHI DI LAVORO: interesse per la quantità e non per la qualità del lavoro svolto; difficoltà nella fruizione delle ferie; delega delle responsabilità verso il basso; timore da parte dei funzionari di sbagliare; distribuzione dei carichi di lavoro | |
CLIMA LAVORATIVO: pressing sulla lavorazione a cottimo; scarso apprezzamento per il lavoro svolto; mancanza di condivisione degli obiettivi e della programmazione; deterioramento dei rapporti all’interno della catena gerarchica; disinteresse per la funzione sociale e etica del nostro lavoro a causa del clima “aziendalistico –obiettivistico” che pervade qualsiasi azione; insufficienti misure di sicurezza | |
RISORSE MATERIALI: impianti di riscaldamento/condizionamento mal funzionanti; strutture inadeguate; impossibilità all’accesso a internet indispensabile per attività di verifica e/o di approfondimento |