Piemonte - Entrate, NO alla chiusura degli uffici!
Prosegue la spending review dell'Amministrazione e, a pagare, saranno come sempre soltanto i lavoratori e quei cittadini che utilizzano i servizi.
L’Agenzia delle Entrate ha annunciato la chiusura di 6 sedi territoriali del Piemonte a decorrere dal 4 marzo e da concludersi entro il 13 maggio. Si tratta in ordine cronologico delle sedi di Santhià, Domodossola, Chieri, Bra, Cossato, Nizza Monferrrato.
La comunicazione arriva con meno di due mesi di anticipo rispetto alla chiusura delle prime sedi, come se i lavoratori interessati non esistessero e non avessero una vita propria da riorganizzare.
In Piemonte è previsto un incontro sull’argomento il prossimo 23 gennaio 2013.
La situazione in Piemonte sta oramai precipitando, e i lavoratori non possono più accettare siffatte riduzioni drastiche, di cui, certamente, si conoscono le ricadute negative economiche e sulla qualità della vita.
Il problema, come sin dall’inizio abbiamo denunciato, non riguarda questo o quell’altro ufficio ( già chiuso, da chiudere o da vedere inserito in una prossima lista di uffici da chiudere), ma riguarda più in generale l’attacco che si sta portando alle condizioni di vita sia dei lavoratori degli uffici pubblici e sia ai cittadini che dovrebbero poter usufruire al meglio dei servizi sul territorio.
In Piemonte, per il nostro Comparto, questo processo viene realizzato con una accelerazione e tempestività tali da far pensare che il Governo con le sue articolazioni abbia trovato nella nostra Regione terreno fertile, vista l’assenza di una vera opposizione –OO.SS. concertative - per iniziare drasticamente l’opera di demolizione.
Questa situazione non può più essere solo affrontata prendendo atto della chiusura annunciata delle sedi e al massimo chiedendo all’Amministrazione Regionale di aprire un confronto per tutelare questa o quell’altra situazione (come si ostinano a fare quelle OO.SS. concertative, che hanno come principale scopo quello di contenere la conflittualità che viene espressa dai lavoratori e non infastidire troppo le manovre dell’Amministrazione), ma si rende necessario mettere in campo azioni incisive.
Per comprendere meglio quello che sta avvenendo, ricordiamo che per il Piemonte sono state indicate a rischio, in un precedente incontro Regionale, ben 20 (venti ) sedi territoriali, di cui 2 già chiuse e 6 ora annunciate in chiusura. Siamo certi che l’assenza di un progetto serio e preventivo , nasconda una sicura chiusura di almeno altre 8 sedi territoriali dell’Agenzia Entrate nel Piemonte, e che, ad arte, le chiusure vengono dilazionate per non trovarsi a fronteggiare un’opposizione forte e compatta di tutti i lavoratori coinvolti.
Usb è disponibile a mettere in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie a fermare questi processi, e nell’incontro del 23 p.v. chiederemo l’ immediata sospensione delle iniziative tese alla chiusura degli Uffici, preannunciando, nel caso che l’Amm.ne si ostini nel proseguire, l’immediata proclamazione dello stato d’agitazione del personale, auspicando una presa di posizione, in tal senso, unitaria con le altre OO.SS..
Restare a guardare vuol dire essere travolti, occorre muoversi e farlo in fretta , cominciando a sostenere USB e mandando a casa chi ci ha messo in questa situazione.