Piemonte - Entrate, USB: Tavolo Permanente sulla Sicurezza presso la DR del 19/07/2021: Lavoratori Fragili e rientri, compresenze nelle stanze di “modesta metratura”
Si riporta un breve resoconto del confronto periodico tenutosi il 19 luglio tra OO.SS. e Amministrazione presso il Tavolo Tecnico Permanente sulla Sicurezza della DR-Piemonte.
Di seguito gli argomenti principali trattati.
Lavoratori fragili e rientro in ufficio: l’Unità di Crisi regionale COVID-19 del Piemonte ha indicato con una propria nota la possibilità per i colleghi fragili di richiedere una revisione del loro stato di fragilità, al fine di poter rientrare fisicamente presso la sede di lavoro, mediante la presentazione di un’istanza che sarà valutata dal Medico competente.
In merito al rientro in ufficio dei lavoratori fragili bisogna tuttavia fare riferimento alla nota nazionale della Divisione Risorse, n. 188356 del 13 luglio 2021. Tale documento contiene le dovute specifiche sull’argomento, anche in relazione al caso dei conviventi di lavoratori fragili (fragili indiretti). In ogni caso, sia per il personale fragile che per il personale fragile indiretto, la presentazione dell’istanza finalizzata al rientro è legata alla volontarietà.
Stanze di “modesta metratura” e rientri in ufficio: Nel Protocollo regionale congiunto tra OO.SS. e Amministrazione, in materia di emergenza sanitaria da COVID-19 del 19 maggio 2020, era stato indicato che nei vani di modesta metratura non è ammessa la presenza di più di una persona per stanza. Il Protocollo regionale veniva integrato da singoli protocolli presso ogni DP, che confermavano tale impostazione.
Nel proprio intervento presso il Tavolo sulla sicurezza del 19 luglio 2021, la DR ha comunicato che l’Unità di crisi regionale riterrebbe opportuno fornire una nuova indicazione sul concetto di modesta metratura delle stanze. Partendo dalle indicazioni fornite dal Ministero della Salute (in riunione non specificate quali) e previo confronto con alcuni Medici competenti, l’Unità di crisi regionale avrebbe concluso che un distanziamento di almeno due metri fra le sedute delle postazioni di lavoro può essere sufficiente a garantire lo standard di sicurezza per la compresenza di più di un collega per stanza (nei vani che tutt’oggi vengono definiti di modesta metratura) fermo restando l’uso della mascherina e la frequente aerazione del locale. La DR ha motivato tale intervento sulla base dell’incremento di richieste spontanee di rientro, da parte di colleghi, che ad oggi si sarebbe verificato.
Nella nostra replica abbiamo sostenuto la necessità di evitare azioni unilaterali da parte della DR sulla base di interpretazioni dell’Unità di crisi, su una materia che è stata oggetto del confronto negoziale tra OO.SS. e Amministrazione e che ha portato alla stipula del protocollo regionale sulla sicurezza. Ogni discussione in materia deve pertanto essere rinviata ad eventuale tavolo di confronto con la parte sindacale, per una discussione più approfondita e dove sarebbe opportuna la presenza del Medico competente stesso.
Siamo quindi entrati nel merito della questione: in primo luogo crediamo che ogni valutazione sugli spazi interni (e la compresenza del personale) debba essere affiancata da sopralluoghi del Medico competente presso ogni struttura. Gli uffici e le stanze possono avere caratteristiche diverse, da valutare tecnicamente sul campo. Le interpretazioni meramente formali possono non essere adeguate.
Abbiamo quindi sollecitato prudenza, rimarcando che gli ultimi dati sulla diffusione del COVID-19 segnalano un nuovo incremento dei contagi e che, in siffatta situazione, l’aumento delle presenze in ufficio implicherebbe un aumento del rischio. Si ritiene pertanto opportuno un preliminare monitoraggio dell’andamento dei contagi nei mesi di luglio e agosto.
Si è poi sottolineato che l’interpretazione fornita dall’Unità di crisi regionale potrebbe indurre i Datori di lavoro a valutazioni non all’insegna della massima cautela, tenuto conto di fughe in avanti che si sarebbero già verificate in alcuni territori.
Su tale punto il Tavolo Tecnico Permanente sulla Sicurezza si aggiorna.
Si specifica, per maggiore chiarezza, che la discussione sulle stanze non si è basata su considerazioni inerenti lo stato di vaccinazione del personale.
Altre ed eventuali: abbiamo chiesto chiarimenti in merito a dubbi emersi sulla rispondenza ai criteri di omologazione di un lotto di mascherine messe a disposizione dei lavoratori presso il SAM. Nel merito risulta una richiesta di verifica.
La Parte pubblica ha evidenziato che è il fornitore ad assumersi la responsabilità sull’idoneità dei prodotti consegnati e che, una eventuale verifica tecnica, imporrebbe la necessità di ricorrere a un perito terzo. Potrebbe mancare, secondo la Parte Pubblica, la congruenza economica fra il costo della verifica e il valore degli oggetti testati.
Ferme restando le richieste effettuate, nel merito crediamo che, a livello cautelativo, si dovrebbe per lo meno procedere al non utilizzo del lotto contestato.
Per quanto riguarda, invece, i corsi previsti dalla vigente normativa sulla sicurezza sul lavoro, l’Amministrazione ha comunicato che alcuni di essi non possono al momento essere erogati da remoto.
Abbiamo infine chiesto che il personale in servizio presso la sede di Susa possa svolgere la visita medica periodica presso la propria sede di servizio, senza spostarsi verso il capoluogo. La Parte Pubblica sottoporrà la questione al Direttore Provinciale competente.
USB – P.I. Agenzie Fiscali Piemonte