Piemonte - Grande risposta dei lavoratori alle assemblee indette da USB sul CCNL 2016-2018
Novara, Pinerolo, Susa, Biella, Torino 3, Torino 2, Ivrea, Cuorgnè, Rivoli.
Questo il primo ciclo di assemblee tenuto da USB per la consultazione dei lavoratori in merito alla preintesa e poi al CCNL Funzioni Centrali siglato in fretta e furia da CGIL CISL UIL SALFI e CISAL. Un contratto peggiorativo siglato in assenza di un serio dibattito pubblico e di referendum tra i lavoratori del comparto.
Le partecipate assemblee si sono svolte con spiegazione analitica degli istituti contrattuali, con suddivisione degli interventi tra parte economica, parte normativa e democrazia sindacale.
Con discussione tra colleghi si è compreso come dopo anni di blocco contrattuale sia mancata una seria politica salariale da parte sindacale, con le corporazioni sindacali governative schiacciate sulle proposte di parte ARAN in ottica palesemente pre-elettorale.
Arretrati che rappresentano una mancia a fronte di nove anni di blocco, un aumento in busta paga che copre solo il 40% della perdita del potere d'acquisto del salario, elemento perequativo previsto solo fino al 31/12/18, parte dell'aumento che per euro 9 andrà a finanziare il Fondo dei lavoratori; ma che, guarda caso, servirà a finanziare le posizioni organizzative e il modello organizzativo dell'Ente e solo dopo le istanze dei lavoratori (ad. es. le nuove progressioni economiche, che scivolano alla quinta voce da finanziare attraverso le risorse disponibili). Anche in tale ipotesi, tuttavia, parte delle risorse destinate ai lavoratori subiranno la tagliola di fasce di Brunettiana memoria.
Sulla parte normativa si è discusso di vari istituti (e qui ne esponiamo solo alcuni) tra cui la compressione del diritto alla salute e il complementare inserimento in contratto di forme di welfare di tipo privatistico. Insomma, le politiche di austerity che hanno messo in discussione gli istituti universali del welfare pubblico a favore di banche e assicurazioni pare non abbiano insegnato nulla ai firmatari! Solo ingenuità? o quanto vale il mercato del welfare? e chi gestisce la parte consistente delle risorse economiche che andranno al mercato privato? Dalle risposte a queste domande si può capire meglio chi da questo contratto ci ha guadagnato per davvero.
Ferie solidali: tale istituto ci è stato spacciato da CGIL CISL UIL come una bella favola venuta da Oltralpe, dove lavoratori cooperanti vengono incontro a colleghi in difficoltà cedendo parte delle proprie ferie. La realtà è ben altra, lo Stato e le aziende hanno rinunciato a normare con Leggi e con norme contrattuali istituti a tutela dei lavoratori in difficoltà, lasciando i medesimi in balìa della carità altrui. Il diritto in subordine alla simpatia o chissà a cos’altro.
Tutele e rischi professionali: tre anni fa iniziammo una campagna nazionale sui tema del responsabile del procedimento e sulle necessarie coperture legali e civili che secondo USB dovevano essere a carico del datore di lavoro.
Nel contratto appena siglato assistiamo a un'occasione persa, laddove si specifica che l'Ente potrà dare copertura a chi in sostanza ricopre posizione organizzative; e, sempre in sostanza, il resto del personale viene buttato a mare.
Ma qualche dubbio in più in assemblea è venuto: prima del 31/12/2017, varie sigle sindacali offrivano ai nuovi tesserati polizze assicurative al fine di far salire la propria rappresentatività. Quindi pare lecito il dubbio che chiedere di contrattualizzare la possibilità di una copertura assicurativa per tutti i lavoratori avrebbe voluto dire il crollo del mercato assicurativo sindacale e del tesseramento dopato.
Democrazia sindacale: dalla contrattazione vengono escluse materie importanti, quali mobilità del personale, formazione, articolazione orario di lavoro. Viene inoltre previsto l'Istituto del Confronto, che non ha natura negoziale, e che vedrà il ruolo sindacale ancor più svuotato in ottica di cogestione aziendale.
Infine il capolavoro, all'art. 7 l'esclusione del dissenso dai tavoli sindacali di contrattazione integrativa: con tale strumento i firmatari del contratto elettorale ricattano i non firmatari come USB, con la minaccia di espulsione dai tavoli, in spregio alle normative sulla rappresentanza.
Insomma, per chi ha memoria, una sorta di "modello Marchionne" applicato al nostro comparto ovvero partecipi al tavolo solo se sei d’accordo con noi.
Sui contenuti di questo contratto, decisamente peggiorativo, i lavoratori hanno espresso contrarietà, votando in larga maggioranza in tal senso. É stato invece unanime, ad oggi, il voto contrario all'art. 7 che punisce il dissenso e la critica. Ciò dimostra come sul tema della democrazia sui posti di lavoro la posizione dei lavoratori sia più avanzata di quella delle sigle firmatarie.
E difatti non sfugge la difficoltà delle sigle firmatarie nel rappresentare questo contratto come un buon contratto, perse nel tentativo di attaccare USB su questioni marginali (senza aver mai attaccato la controparte ARAN), al fine di distogliere l'attenzione dall'arretramento clamoroso per i diritti dei lavoratori.
Alla propaganda, ai loro discorsi da corridoio, alle patetiche email denigratorie volte a spostare l'attenzione, rispondiamo con informazione e dibattito vero.
A breve pubblicheremo altro ciclo di assemblee, vi invitiamo a partecipare e a presentare liste RSU con USB!