POSIZIONI ORGANIZZATIVE ED INCARICHI DI RESPONSABILITÀ: Soluzioni tampone e pasticciate

Roma -

Da troppo tempo oramai i vari temi oggetto del confronto tra amministrazione e sindacati procedono sulla base di false contrapposizioni. Ovvero ambedue le parti (sindacati ed Agenzia) condividono il quadro generale che hanno insieme contribuito a determinare, e poi lo scontro, o il presunto scontro, avviene sugli effetti dei problemi senza mai affrontarne le cause.

È accaduto con il salario accessorio 2016 e 2017 la cui discussione si è incentrata unicamente sul taglio (certo odioso ed insopportabile) di 34 milioni provenienti dalle attività svolte dall’Agenzia in convenzione mentre, nonostante ben 2 scioperi, il taglio di 55 milioni (ovvero 1.400 euro a testa), è stato pacificamente accettato da cgil, cisl, uil, salfi, flp e intesa, con la sottoscrizione dei relativi accordi.

Lo stesso copione si sta riproducendo anche nel negoziato sulle posizioni organizzative e gli incarichi di responsabilità ex artt. 17 e 18 del contratto integrativo.

Il quadro è il seguente: ogni anno ben 10.600.000 euro (ovvero circa 400 euro a testa) vengono sistematicamente sottratti dal nostro salario accessorio per finanziare gli incarichi di responsabilità, mentre l’Agenzia ne mette meno di 4.000.000. In pratica sono i lavoratori a finanziare l’organizzazione del lavoro decisa dall’Amministrazione.

La pioggia di soldi che ha ricoperto le POER, richiesta ed ottenuta dalle sigle sindacali, ha poi determinato un gioco al rialzo e da allora si è aperta la discussione sulla forbice retributiva che separa le POER dai titolari delle PO e degli IR. Una discussione un po’ paradossale perché elude, invece, il problema ben più grave della forbice retributiva tra i titolari delle Poer e la stragrande maggioranza dei lavoratori (senza incarico di alcun tipo) che pure in questi anni di delirio organizzativo hanno comunque garantito il funzionamento della macchina fiscale. Lavoratori che dal 2010 ad oggi hanno perso 1.800 euro annui di potere d’acquisto per un rinnovo contrattuale al ribasso, 1400 euro annui di salario accessorio e un migliaio di euro di rimborsi dal Fondo di Previdenza del Personale del MEF.

Per ridurre il gap tra le retribuzioni POER e quelle delle PO e degli IR si è quindi cominciato a discutere di alzare le indennità degli artt. 17 e 18 del CCNI e l’Amministrazione ha candidamente proposto che questo avvenisse attingendo ulteriori 4 milioni dal fondo di tutti i lavoratori.

Di qui i comunicati più o meno simili di tutte le sigle sindacali che gridano allo scandalo, garantiscono che giammai accetteranno l’ennesima provocazione dell’Agenzia e che l’aumento dell’indennità per queste figure dovrebbe avvenire con i fondi dell’agenzia.

Tutto più o meno giusto, se non fosse che lo scandalo non è solo nella nuova proposta dell’amministrazione, ma già in quei 10.600.000 euro che ogni anno vengono sottratti al nostro salario accessorio e che tale situazione è stata creata da quelle stesse sigle che istituirono la figura degli incarichi di responsabilità con il CCNI nel lontano 2007…

Con la firma del primo CCNL Agenzie Fiscali si prevedeva che al finanziamento delle Posizioni Organizzative, limitate al 2% del personale di III Area, con un importo omnicomprensivo fino a 9000 euro, si provvedesse con al massimo 2.500 euro a carico dei Fondi ed il resto a carico dei bilanci dell’Agenzia. Nonostante ciò, con il Contratto Integrativo tutti i sindacati, tranne la nostra sigla, hanno deciso di inventarsi la nuova figura degli incarichi di responsabilità, totalmente a carico dei Fondi dei lavoratori e senza alcuna limitazione nella quantità.

In tal modo le Agenzie non sono più state nelle condizioni di dover mettere soldi freschi sul tavolo per retribuire le posizioni da loro considerate strategiche, visto che ce le pagavamo da soli.

Le lacrime di coccodrillo che oggi cgil, cisl, uil, salfi e flp versano, derivano proprio da questa situazione che loro stessi, con la sottoscrizione del contratto integrativo, hanno contribuito, al pari dell’Agenzia, a determinare. Verrebbe da dire che chi è responsabile dei propri mali pianga se stesso, ma il punto è che quando si rappresentano interessi collettivi come nel caso delle OO.SS, gli effetti della cattiva politica sindacale si scaricano sempre sui lavoratori.

Ma non finisce qua.

La soluzione poteva (e può e deve, a nostro avviso) essere trovata all’interno dell’ordinamento professionale che avrebbe dovuto affrontare anche la partita degli incarichi fiduciari di vario tipo: invece il CCNL siglato a febbraio 2018 ha eluso questo tema rinviando il tutto a una Commissione all’Aran che avrebbe dovuto entro il mese di maggio 2018 affrontare i problemi connessi al sistema di classificazione del personale.

Nonostante siano passati ben 15 mesi dalla sottoscrizione del contratto collettivo, le altre sigle sindacali si sono ben guardate dal chiedere la convocazione della Commissione.

È toccato all’USB Funzioni centrali manifestare davanti all’Aran per l’ennesima volta giovedì 13 giugno, chiedendo con determinazione, ed ottenendo, che i lavori della Commissione finalmente ripartissero con una apposita convocazione prevista entro il mese di giugno.

In quella sede ci batteremo anche per trovare una soluzione alla pletora di incarichi fiduciari istituendo un’area professionale alla quale accedere con procedure trasparenti e da retribuire con risorse integralmente a carico dell’Amministrazione.

Il resto sono soluzioni tampone e pasticciate utili soltanto a differire nel tempo la soluzione di una ingiustizia che ormai non è più sopportabile.