Puglia - Dogane Monopoli, a Taranto firmato l'accordo sul budget di sede 2015 - 2016
Dopo aver conquistato il diritto a sedere al tavolo di trattativa del 24 ottobre u.s. e aver bloccato il tentativo delle sigle sindacali “firmatarie” del CCNL di mettere in discussione la legittimità del tavolo, per la presenza dell’USB (sindacato non firmatario del CCNL), paventando la legittimità degli accordi eventualmente sottoscritti, l’USB ha firmato l’accordo sul Budget di sede 2015 – 2016 all’Ufficio delle dogane di Taranto.
Abbiamo reagito, subito e con forza, all’ennesimo tentativo di sottrarci un diritto conquistato con anni di lotte e sacrifici di tanti lavoratori. Dopo aver rassicurato i presenti alla contrattazione sulla validità degli accordi, abbiamo posto l’accento su quanto ribadito anche dalla funzione pubblica in una sua recente nota con la quale certificava gli accordi nazionali sottoscritti anche da USB. Abbiamo dichiarato che un eventuale accordo sottoscritto in assenza dell’USB, organizzazione maggiormente rappresentativa, potrebbe essere dichiarato nullo nel momento in cui i tribunali competenti si esprimeranno sul ricorso presentato contro l’antidemocratico articolo 7 del CCNL, che prevede appunto l’esclusione dai tavoli delle OO.SS. che non sottoscrivono il contratto.
Dopo la dichiarazione della parte pubblica che ha evidenziato la corretta convocazione in base alle disposizioni ricevute, perché si tratta di code contrattuali per gli anni 2015 – 2016, è prevalso il senso di responsabilità teso, come proposto da USB, a non far perdere altro tempo per la riscossione del salario accessorio. La riunione è proseguita e l’USB è rimasta al tavolo di contrattazione, come giusto e legittimo.
Il confronto è stato caratterizzato prevalentemente dall’intervento di un componente della RSU che proponeva di modificare la proposta di parte pubblica diminuendo alcune indennità per aumentarne – nell’ordine di pochi centesimi – altre (proposta espressa al tavolo e in diretta non accolta dalla maggioranza delle RSU).
Come USB, considerando meritevole di attenzione alcuni aspetti della proposta di modifica, abbiamo chiesto di diminuire l’indennità per “visita merci” (di 0,10 di euro) e, con i risparmi, di aumentare quella “front office”. Tale proposta è stata fatta con l’obiettivo sia di restringere la forbice delle aliquote spettanti alle indennità all’interno della fascia B, pesantemente condizionate dalla riduzione dei fondi disponibili a causa dell’insana politica di riduzione della spesa, sia perché non si ritiene condivisibile né soddisfacente la proposta della Direzione di aumentare in futuro la sola aliquota per “visite merci”. L’USB pur augurandosi la disponibilità per tali aumenti e impegnandosi per ottenere più fondi a favore di tutti, non può condividere un impegno che consideri una sola e specifica attività, a detrimento di tutte le altre. Inoltre, non riteniamo serio firmare un accordo sulla base di promesse future.
Dopo aver discusso i punti su esposti e poiché le richieste, per esiguità dei fondi disponibili, non potevano che essere minime variazioni rispetto alla proposta della direzione, ridotte a soli cambi formali con il fine di indicare una tendenza, l’USB ha scelto di firmare l’accordo alle Dogane di Taranto, pur ribadendo le motivazioni della non firma dell’accordo nazionale e la nota a verbale dell’accordo presso la DID Puglia – Molise – Basilicata. Posizioni rispetto alle quali un ruolo centrale ha la campagna per il rinnovo del contratto che scadrà il prossimo 31 dicembre, rispetto al quale l’attuale governo non ha previsto nel DPEF le somme necessarie.