Puglia - Entrate, ERA SOLO UN BLUFF!!! come diceva Alberto Sordi "io sono io e tu non sei …"
Dopo il “passo in avanti” fatto nell’incontro dell’ otto settembre scorso, il percorso sulla mobilità regionale ha rischiato di bloccarsi in mezzo al guado e di fare annegare i propositi iniziali; che erano, e per noi ancora sono, giungere all’emanazione di un bando di “mobilità regionale”, con regole certe, con l’impegno di emetterlo con scadenza prefissate (per noi annuale). Regole certe al fine di porre fine al “mercato” degli interpelli che tanto fanno comodo all’amministrazione e ad alcuni “sindacati”.
Nell’incontro del 15 settembre si è concluso il passaggio del personale degli UPT agli uffici delle Entrate. Tutti i colleghi che ne hanno fatta richiesta saranno trasferiti entro il 31 dicembre prossimo, solo per alcuni ciò, per motivi organizzativi, avverrà entro il 31 gennaio 2016.
Fin qui tutto procedeva senza particolari difficoltà e, applicando gli stessi criteri dell’incontro sindacale precedente, si trovava il modo per superare in modo costruttivo le “resistenze” e preoccupazioni dei direttori degli Uffici Provinciali ex Territorio e della DP Entrate di Brindisi.
Finita la prima fase del percorso concordato a Luglio scorso: iniziare dai passaggi del personale dell’ex Territorio alle Direzioni Provinciali Entrate ed eventuali richieste di trasferimento da Entrate a ex Territorio (fusione del personale delle due ex distinte Agenzie), contestualmente affrontare le richieste di trasferimento per Legge 104, per poi passare al punto centrale: la “mobilità regionale” vera e propria.
E a questo punto che le cose cambiano rapidamente.
A luglio per risposta a una prima proposta della parte pubblica, che fissava il numero dei dipendenti in entrata e uscita dai vari Uffici partendo dalle esigenze dell’Amministrazione, il fronte sindacale aveva chiesto di invertire il percorso: di partire cioè, dalle esigenze e i desiderata dei dipendenti. Fu concordato di avviare un interpello dei trasferimenti desiderati (ripetuto perché il primo poco chiaro), per continuare poi con il percorso esposto.
A metà del guado il Direttore regionale comunicava che tutto finiva lì.
A questo punto la delegazione USB, ricordava da dove si era partiti e chiedeva di completare il percorso stabilendo regole certe sulla mobilità regionale da attuare a scadenza annuale con appositi bandi in modo da inserire in tale ultima fase le esigenze dei circa cinquanta desiderate non analizzate. Il Direttore Regionale rispondeva che per Lui ciò era impossibile perché non si sarebbe potuto soddisfare tutte le richieste in uscita da Brindisi e Taranto. È evidente l’arrampicarsi sugli specchi, alla richiesta di criteri oggettivi di movimentazione del personale si risponde con l’impossibilità di soddisfare “subito” le richieste (sic!).
Dopo l’insistenza USB e la proposta di una nota a verbale della FLP e USB, con cui si chiedeva di riprendere il confronto su mobilità regionale in Puglia entro il 31 dicembre prossimo, il Direttore Regionale dichiarava a verbale che la riunione, su questo tema, si aggiornava al 2 dicembre 2015. Di conseguenza FLP e USB ritiravano la nota a verbale.
Si passa quindi all’ultimo punto: il Direttore Regionale da lettura e fa sua la risposta ricevuta dalla DC AUDIT sulla disposizione che attribuisce le funzioni di vigilanza e controllo delle presenze ai colleghi dell’AUDIT Puglia. In tale nota si afferma che tutto è regolare in quanto non sussiste nessun cambiamento organizzativo e le “mansioni specifiche” (da comunicare ai sensi dell’art. 3 dello Statuto dei lavoratori) sono pubblicate in INTRANET.
Alla richiesta del rappresentante USB di affrontare globalmente le criticità organizzative di controllo e responsabilità, per cercare almeno le risposte possibili a livello regionale (carichi di lavoro, responsabilità professionale, ruolo dell’AUDIT, inserimento dei POS e organizzazione delle DP), la risposta è stata ferma e … “sgarbata”: “Dica ai suoi di risolvere questi problemi al tavolo nazionale, è a Roma che si discute di questo”, aggiungendo alla citazione delle disposizioni della Sardegna e del Piemonte sulla responsabilità professionale, che quei “dirigenti hanno avuto una tirata d’orecchie e hanno dovuto ritirare i provvedimenti” (sic!).
USB non si aspettava risposte diverse dalla controparte, certo sono significativi i silenzi delle altre sigle sindacali che, almeno in Puglia, era sembrato condividessero la battaglia sulla responsabilità (assemblee unitarie nel momento cocente dei provvedimenti disciplinari ad alcuni colleghi della DP di Bari).
Oggi solo silenzio o, come per la UIL, interesse solo alla comunicazione dei nominativi degli addetti alla “vigilanza”.
Il sindacato USB continuerà l’impegno sia sulla mobilità, sia sui punti indicati nella nota da noi inviata alla DR Entrate il 14 settembre scorso.
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