Puglia - Territorio, FPSRUP 2009: una trattativa ripugnante

Bari -

Ovvero come Salfi, FLP, e UIL, nascondono le loro malefatte.

Hanno voluto un’indennità a soggetto e non hanno voluto che si sapesse.

Oggi, 25 ottobre 2011 si è verificato quanto di più scandaloso si possa verificare in una contrattazione sindacale. Si sono calpestate le regole di democrazia con la complicità di coloro che dovrebbero essere i rappresentanti “eletti” a tutela dei diritti di ogni lavoratore.

 

Nascondendosi dietro la falsità di un fantomatico “obbligo” verso i colleghi a concludere la contrattazione per il FPSRUP 2009, dietro la falsità di essere costretti a chiudere in una sola tornata una contrattazione attesa da tanti lavoratori che aspettano anche il poco che ancora resta quasi con ansia, i delegati del Salfi ed Flp hanno eliminato dalla discussione la possibilità di indennizzare il disagio di alcune lavorazione e l’applicazione del comma 2 art.85 CCNL.

 

È necessario che i lavoratori sappiano esattamente in quale modo si è svolto il dibattito che ha portato ad attribuire le somme dovute a chi deve veder riconosciuti i propri disagi (le famose cinque posizioni canoniche), ma deve avere le caratteristiche di democraticità a tutela degli interessi di tutti.

Ecco quindi, è successo che i delegati di Flp, UIL e Salfi e non l’amministrazione, hanno chiesto ed ottenuto di non verbalizzare la discussione avvenuta e le proposte avanzate da USB, sposate dalla RSU, appoggiate dalla CGIL e avvicinate dalla CISL (che però all’ultimo momento si è debitamente tirata indietro), per non far capire ai lavoratori di aver votato contro una proposta equa e condivisa dalla gran parte dei delegati provinciali ma, soprattutto, dalla RSU, rappresentanti per antonomasia della volontà locale dei lavoratori.

 

La proposta di USB voleva riconoscere gli sforzi e la dedizione che ognuno mette nello svolgimento delle proprie mansioni, semplicemente operando un doveroso ribasso in percentuale in linea con quanto previsto dall’accordo nazionale.

 

Questi “paladini” dei diritti hanno deliberatamente calpestato una contrattazione importantissima preoccupati solo di nascondere ai lavoratori le fasi salienti della discussione e quanto messo a verbale dalla USB ed RSU per evitare giudizi scomodi sul loro operato clientelare ed opportunista.

 

Più che una riunione sindacale ci siamo trovati di fronte ad un “mercato delle vacche” dove c’era chi si preoccupava soltanto di fare più confusione possibile utilizzando il ricatto e le grida da piazzista.

 

Noi di USB siamo convinti che occorra sempre difendere e fare gli interessi della maggior parte dei lavoratori di qualsiasi sindacato facciano parte, ma crediamo che anche a Bari sia giunto il momento di opporsi al modo bieco e clientelare di fare sindacato e di sostenere chi, a tutti i livelli, non si vende per 10 denari.

 

Scarica il comunicato in fondo alla pagina.