Rassegnazione? Ma fateci il piacere!
Avevamo auspicato per lo sciopero del 24 ottobre piazze piene ed uffici vuoti.
La realtà non si è discostata di molto dai nostri auspici.
Abbiamo visto nelle 27 piazze delle manifestazioni territoriali tantissimi lavoratori pubblici e privati sfilare insieme accomunati dalla voglia di sconfiggere la rassegnazione ed invertire la rotta delle politiche socialmente criminali messe in campo dal governo Renzi su commissione della Troika.
Le percentuali di sciopero nel nostro comparto sono assolutamente incoraggianti, decisamente significative in alcune regioni con punte, in alcuni uffici, che sfiorano il 30%.
Non era facile e nemmeno scontato ma, già nelle tante ed affollate assemblee tenute in preparazione dello sciopero, avevamo percepito la disponibilità dei lavoratori ad alzare la testa e riprendere a lottare.
Non è nostro costume usare toni trionfalistici perchè conosciamo la difficoltà del momento e la lunghezza del percorso che ancora abbiamo davanti, ma siamo convinti da tempo che nel paese reale le chiacchiere del pifferaio magico Renzi non attecchiscono e la rassegnazione comincia a cedere il passo alla voglia di tornare ad essere protagonisti.
Nella partecipatissima manifestazione di Roma i lavoratori del fisco hanno sfilato dietro uno striscione assai significativo “Paradisi per gli evasori ed inferno per i lavoratori” (foto). Questo e altri temi legati alla questione fiscale sono stati portati nelle altre decine di cortei in tutta Italia.
Una rappresentazione chiara delle politiche fiscali di questo governo come, d'altronde, dei precedenti.
Da subito ricominceremo ad incalzare il Direttore dell'Agenzia affinchè dia segnali concreti di discontinuità rispetto alla precedente gestione, a partire dalle politiche sul personale (revisione del sistema convenzionale, progressioni economiche, carichi di lavoro e responsabilità professionali, chiusure uffici, ecc).
Adesso, però, crediamo sia giusto goderci l'importante risultato dello sciopero e soprattutto ringraziare coloro che vi hanno aderito.
A tutti i lavoratori - scioperanti e non - rinnoviamo l'invito a fare un passo avanti nella direzione di un sindacato, l'USB, che oggi crediamo, senza presunzione, essere l'unico strumento di reale difesa del salario e dei diritti dei lavoratori.
Senza le ambiguità e le complicità alle quali ci hanno abituato CGIL, CISL e UIL.