Risultati referendum progressioni economiche

Dodicimila voti validi e secca bocciatura della valutazione del dirigente

Roma -

Dopo due settimane i voti ritenuti validi per il referendum sono 11.873 mentre quelli non confermati sono 1.811 e quelli con indirizzo errato sono stati 2.174.

 

Dei voti validi (11.873) il 71% (8.425) è dei lavoratori delle Entrate, il 17% (2.008) del Territorio e il 12% (1.440) dell’Agenzia delle Dogane.

Agenzia Entrate

Agenzia Territorio

Agenzia Dogane

SI

NO

SI

NO

SI

NO

Quesito 1 - Approvi il numero complessivo di lavoratori che passeranno?

9%

91%

52%

48%

54%

46%

Quesito 2 - Approvi il ruolo svolto dalla valutazione del Dirigente (se previsto)?

2%

98%

31%

69%

98%

2%

Quesito 3 - Ritieni il diritto alla carriera sufficientemente tutelato?

19%

81%

12%

88%

28%

72%

Quesito 4 - Ritieni che RdB-USB abbia avuto un ruolo determinante per ottenere le progressioni economiche?

74%

26%

68%

32%

81%

19%

 

 Il primo risultato lampante è la bocciatura della valutazione. I lavoratori, in sintonia con ciò che USB continua a dichiarare da anni: “la valutazione fa rima con raccomandazione e non con meritocrazia”, dimostrano errato il sostegno che molte sigle sindacali danno al governo di turno di utilizzare la valutazione come sistema per rilevare il merito all’interno dell’Amministrazione.

 

Un altro risultato schiacciante è l’insoddisfazione del sistema delle carriere che unito al riconoscimento del ruolo svolto da USB per ottenere le progressioni economiche ci spinge a continuare la battaglia per ottenere percorsi possibili di carriera anche per chi non è laureato contestando l’odioso decreto Brunetta, anche questo sostenuto da alcune sigle sindacali, che impone passaggi di fascia economica a pochi e valutati e progressioni in terza Area solo per laureati.

 

Il dato sulla soddisfazione del numero di lavoratori coinvolto nei passaggi è fortemente negativo alle Entrate e di poco positivo nelle altre agenzie. Ciò sottolinea con forza la necessità di realizzare il passaggio di fascia economica per tutti i lavoratori.

 

Purtroppo i rilievi degli organi di controllo sugli accordi firmati ci dicono di non abbassare la guardia. Crediamo che fino a quando non avremo in busta paga i soldi che ci spettano dovremo difendere questi passaggi con le unghie e con i denti.

 

Anche per questo l’11 marzo, giornata di sciopero generale, sarà importante non solo scioperare ma partecipare in modo attivo alla grande manifestazione che si svolgerà a Roma per dimostrare che anche in Italia i lavoratori non sono più disposti a subire e che è possibile cambiare.

 

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