Sardegna. Entrate. Rotte le relazioni sindacali
Le scriventi OO.SS. hanno evidenziato molteplici volte alla S.V. l’esigenza di attivare un più corretto coinvolgimento del sindacato rispettando quel sistema di partecipazione che è previsto negli artt. 4 e 6 del CC.N.L..
Purtroppo, infatti, hanno dovuto prendere atto che spesso emergeva, invece, l’assoluta indisponibilità a un reale confronto e laddove questo, dopo reiterate richieste, aveva luogo l’Amministrazione dichiarava di non essere competente ad incidere sui problemi prospettati ma, immediatamente dopo, procedeva ad adottare unilateralmente tutti i provvedimenti che riteneva opportuni in relazione agli argomenti in discussione.
Ciò trova conferma anche da quanto emerso nell’ultimo incontro, riguardante la mobilità regionale, in cui l’Amministrazione ha manifestato, malgrado quanto sottoscritto precedentemente, di non voler realmente discutere su tale materia perché, in quella sede, ha comunicato la distribuzione negli uffici della regione dei nuovi CFL, vanificando per l’ennesima volta l’apertura di un tavolo negoziale, concesso dopo ripetute sollecitazioni. La gestione delle nuove risorse, infatti, è funzionale alla realizzazione di una equa, trasparente e ormai necessaria mobilità.
Anche l’atteggiamento dimostrato nei confronti delle OO.SS. territoriali. e R.S.U. della D.R. (la seconda eletta dopo le dimissioni della prima rassegnate per protesta) è da stigmatizzare perché ha palesato un totale spregio ad un giusto confronto con i rappresentanti dei lavoratori.
Inoltre, l’impegno richiesto dal sindacato e sottoscritto dalla S.V. di incontrarsi per individuare un sistema di partecipazione concordato, in maniera da evitare conflitti derivanti da una non corretta e unilaterale interpretazione delle norme contrattuali, non ha avuto seguito.
Per finire, e non da ultimo, si evidenzia la vicenda degli incarichi dirigenziali i cui esiti costituiscono emblematica dimostrazione della incapacità di Codesta Amministrazione di intrattenere corrette relazioni sindacali.
La S.V. ha, infatti, pervicacemente ritenuto, contrariamente alle richieste delle scriventi, di dover insistere nelle proprie decisioni che non tenevano conto dei principi enunciati nelle linee guida per la formulazione delle proposte di conferimento degli incarichi dirigenziali, adottando pure soluzioni che sono in palese contrasto con detti principi.
Tra l’altro, e in particolare, la S.V. ha confermato, quale dirigente responsabile delle relazioni sindacali, un funzionario (C1) che non garantisce quella posizione di equidistanza cui si fa riferimento nelle citate linee guida, facendo palesare una discriminazione nei confronti delle altre sigle sindacali, in quanto il funzionario scelto è coniuge di un dirigente UIL.
Tutto quanto sopra esposto comporta per le scriventi l’impossibilità di proseguire con le relazioni sindacali a livello regionale.
Tutto ciò premesso, le scriventi:
1) dichiarano interrotte le relazioni sindacali di livello regionale;
2) comunicano di aver proceduto ad attivare, con il coinvolgimento delle segreterie nazionali, il conseguente intervento presso la Direzione Centrale, al fine di ripristinare corrette relazioni sindacali ed il rispetto del CCNL;
3) si riservano di attivare presso i propri uffici legali, le verifiche dirette ad accertare il configurarsi di eventuali comportamenti antisindacali;
4) precisano, che il perdurare degli atteggiamenti sopra rilevati, determinerà le conseguenti azioni sindacali, sino alla proclamazione dello stato di agitazione e dello sciopero dei dipendenti.
Cgil, Cisl, Salfi, Rdb, Intesa, Ugl