Sardegna - Territorio, sviluppi economici all'interno delle Aree: la meritocrazia all'italiana mostra tutti i suoi difetti
Stanno per arrivare alla conclusione le procedure per le progressioni
economiche nel 2009 all’interno delle aree, con decorrenza economica il 1 gennaio 2010 che riguarderanno il 75% del personale e per le quali la Usb ha lavorato raccogliendo quasi 20.000 firme.
A partire dal 3 settembre negli uffici i dirigenti stanno comunicando agli interessati la valutazione assegnata ai fini delle progressioni economiche corrispondente ad un voto compreso tra 2 e 6, ed è partita la procedura prevista (accettazione/rifiuto della scheda, ecc.). Entro il 12 ottobre tutto dovrebbe essersi concluso e si spera di avere, finalmente, le graduatorie finali delle progressioni economiche.
Come sigla vogliamo fare alcuni commenti rispetto a quello che sta succedendo in questi giorni negli uffici.
Appare sconcertante che l’agenzia abbia effettuato una pre-valutazione del personale, e una successiva elaborazione di questi dati, utilizzando modelli statistici non definiti e poco trasparenti che rilevano una banale applicazione della statistica che nella circostanza non tiene conto di ulteriori parametri quali il peso della produttività dell’ufficio, che si differenzia tra ufficio ed ufficio e della qualità del valutatore, che, come sappiamo, viene a sua volta valutato. Si omogeneizza e si appiattisce tutto.
Appare sconcertante che questa modalità, che questi “criteri” utilizzati nella pre-valutazione non facciano parte dell’accordo nazionale, che nulla prevede al riguardo.
Appare altresì sconcertante che si sia provveduto ad una elaborazione statistica delle valutazioni effettuate a livello regionale e nazionale, e che in base a tale elaborazione sia stata imposta una correzione dei punteggi assegnati, ledendo di fatto l’autonomia del valutatore e la dignità del valutato, che si vedono assegnare punteggi senza alcuna motivazione a sostegno.
L’USB si è sempre dichiarata contraria alla valutazione del dipendente, per i motivi che oggi sono sotto gli occhi di tutti, e non comprendiamo le lacrime di coccodrillo che versano oggi quelle sigle che ieri hanno avallato ed accettato la riforma Brunetta e la sua applicazione, facendo da zerbino al governo che questa riforma ha introdotto (le tre fasce 25-50-25, che in assenza di rinnovi contrattuali, non è possibile applicare, e la riforma su premialità e merito slittata anch’essa in attesa di tempi migliori e soprattutto di risorse); la valutazione in atto dimostra pienamente in questa anticipazione della meritocrazia all’italiana quali sono i suoi effetti nefasti e quali guasti sa produrre.
L’accorpamento dell’Agenzia del Territorio (con l’Agenzia delle Entrate), ha di fatto messo a rischio la progressione economica per tutti i dipendenti dell’Agenzia, su cui, come sigla, abbiamo sempre puntato; un passaggio per tutti da effettuarsi nell’arco di un biennio, il che, che viste le risorse disponibili, potrebbe e dovrebbe essere garantito. Il che in tempi di contratti bloccati poteva essere una boccata di ossigeno per tutti. Crediamo che con questa valutazione si innesta all’interno dell’Agenzia un meccanismo di divisione del personale, che sa solo creare malcontento e rabbia tra i lavoratori.