SCHIAVI DEL PASSATO O COSTRUTTORI DEL FUTURO? AGENZIA DELLE DOGANE AL BIVIO
In occasione del primo incontro sul contratto integrativo dell’Agenzia delle Dogane si è consumata la rottura delle relazioni sindacali. Prima ancora che il confronto cominciasse, prima che la bozza di contratto integrativo diventasse oggetto di discussione, il confronto si è concluso. Oggi si apre una fase di mobilitazione dei lavoratori, sulla quale è necessario centrare i contenuti per darle quella prospettiva e quello slancio che mai come ora possono fare la differenza tra gli errori del passato e le opportunità del futuro.
Ci si è fermati su due pregiudiziali poste al tavolo da altri. La prima riguardava l’ampliamento dei posti della procedura di riqualificazione 98/01 dalla seconda alla terza Area e lo scorrimento di quella per l’ex qualifica C3. La seconda pregiudiziale verteva invece sulla necessità di procedere al pagamento di un acconto sull’Indennità di Obiettivo Istituzionale legata al pagamento del fatidico Comma 165. Su questa questione la nostra posizione è, da sempre, chiara. L’ultima nostra iniziativa sul tema risale al 3 novembre quando abbiamo chiesto che si aprisse uno specifico confronto che portasse in tempi brevi alla corresponsione dell’intera somma.
Il problema si ripresenta ogni volta sotto forma diversa, ma in fondo è sempre lo stesso: pretendere che a fronte del raggiungimento degli obiettivi istituzionali i lavoratori possano contare sulla certezza dei tempi e sulla consistenza dei fondi destinati alla remunerazione del loro lavoro. Su questa questione invitiamo quindi a orientare la protesta nell’unica direzione possibile e cioè quella di sottrarre i meccanismi di finanziamento del fondo a capricci politici e acrobazie contabili. Limitare il conflitto di oggi alla sola corresponsione dei fondi 2006, senza tentare una volta per tutte di modificare radicalmente le politiche e i meccanismi attuali avrebbe il senso di una rinuncia.
Il tema del Comma 165 è l’occasione per aprire un confronto più ampio sulle politiche salariali, che investa l’autorità politica e che includa anche il tema della destinazione ai lavoratori di una quota dei Fondi UE.
Sulla questione delle procedure di riqualificazione, non possiamo essere d’accordo con chi crede di poter riparare ai disastri di ieri con più o meno consistenti ritocchi numerici. Oggi, che di quella procedura restano probabilmente solo i cocci, bisogna avere il coraggio di rimetterli insieme e chiudere con quelle procedure per voltare pagina e aprirne di nuove. Quelle procedure sono impostate in modo tale da condurre scientificamente a una sequela di ricorsi, impugnazioni, annullamenti. Questa è la via più rapida per trasformare il diritto alla carriera in una lotta per la sopravvivenza. Allargare oggi quelle procedure significherebbe solo condurre più persone in un vicolo cieco. Il CCNL Agenzie Fiscali indicava alcune vie possibili sull’ordinamento professionale per superare i rilievi costituzionali posti alle vecchie procedure. Le nuove progressioni dovranno seguire quelle vie se non si vuole rischiare di esasperare i toni di quella lotta per la sopravvivenza di cui si è detto. Sullo scorrimento della procedure da C1 e C2 a C3 ci limitiamo ad una domanda: perché da B1 e B2 a B3 no?
Basta con accordi “concertativi” poco chiari e trasparenti che dopo cinque anni non ci hanno portato a nessun risultato concreto sul tema della riqualificazione.
Comunque, la posizione che l’amministrazione ha esplicitato al tavolo di oggi sul tema delle progressioni economiche, vecchie o nuove che siano, è per noi preoccupante e costituisce il reale nodo da sciogliere nel futuro. Il nodo è dato dai vincoli contabili che Funzione Pubblica e Revisori dei Conti oppongono a qualsiasi ipotesi di sviluppi professionali, gli stessi che furono opposti quando si parlò di svuotamento dell’area A e di progressioni economiche per tutti e che condizionano ogni ragionamento sul diritto alla carriera sia all’Agenzia delle Dogane, sia nelle altre due Agenzie Fiscali.
L’importanza di questi temi non consente di esaurire gli argomenti in un solo comunicato. Per questo nell’ambito della vertenza che si aprirà ci impegneremo ad approfondire singolarmente le questioni ed individuare le forme di lotta più incisive per raggiungere una definitiva soluzione a queste problematiche.
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