Scuola di democrazia
Nella settimana passata nell’ Agenzia delle Entrate sono avvenuti due diversi episodi che forse sono passati inosservati ai più ma che, secondo noi, rivestono carattere di particolare rilevanza per quanto riguarda la democrazia sindacale.
Nell’Ufficio di Bologna 4, l’amministrazione ha accettato di misurarsi con il consenso dei lavoratori sull’accordo locale FPS 2004, in cui era stato introdotta la valutazione delle prestazioni individuali, usando lo strumento referendario. Ci preme sottolineare che i lavoratori hanno partecipato in massa al referendum, dimostrando una nuova consapevolezza e voglia di partecipare in prima persona alle scelte che li riguardano.
A nulla sono serviti mesi di corsi su Antares con cui , con gran dispendio di risorse, l’Agenzia ha tentato un indottrinamento dei dipendenti, niente ha potuto l’ostinazione della Direzione Regionale nel pretendere di imporre un accordo che aveva l’unico scopo di dividere i lavoratori e far da volano per l’applicazione di Antares in un prossimo futuro.
La risposta del referendum è stata chiara:
I lavoratori di Bologna 4 non vogliono la valutazione del dirigente e soprattutto hanno saputo far proprio ed utilizzare al meglio lo strumento referendario di cui, secondo noi, non si dovrà fare a meno nel futuro per validare le sigle di contratti ed accordi sindacali.
Questa la lezione di democrazia impartita dai lavoratori di Bologna, e cosa dire della seconda lezione dataci dai lavoratori del CAM di Venezia?
Qualcuno si dovrebbe chiedere a cosa sia servita la pratica dei tavoli separati e dell’emarginazione di alcune sigle sindacali imposta al CAM nell’ultimo anno, sicuramente solo a costringere i rappresentanti RSU più battaglieri a dimettersi ed a ripetere le elezioni RSU, con la conseguenza del premio del voto per gli stessi che avevano subito la ghettizzazione.
Crediamo, a questo punto, sia necessaria una riflessione sulla democrazia sindacale: troppe volte abbiamo assistito alla pratica dell’emarginazione di “chi disturba il manovratore”, troppe volte abbiamo osservato il tentativo di limitare i diritti sindacali e di ridurre la conflittualità nei luoghi di lavoro.
Oggi i lavoratori hanno compreso che la prassi della discriminazione non porta ad alcun risultato, oggi hanno trovato la forza per essere uniti e sostituire concertazione e delega con lotta e partecipazione, oggi più che mai sembra abbiano compreso che democrazia sindacale coincide con
DIGNITA, DIRITTI, SALARIO
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