Sicilia - A fari spenti, a tutta velocità

Palermo -

L’Agenzia delle Entrate, dopo la decisa mobilitazione dei lavoratori degli uffici di Bologna aveva concordato a fine gennaio con le OO.SS. la stipula di un accordo quadro nazionale che regolasse in maniera omogenea l’avvio della riorganizzazione in tutta Italia.

 

Abbiamo visto che così non è stato; abbiamo purtroppo assistito a un triste, mortificante spettacolo fatto di pessime relazioni sindacali con la conseguenza (che costituisce un danno diretto per i lavoratori) che senza RdB, Cgil ed Flp non è stato possibile avviare un confronto serio e "produttivo". In maniera non proprio trasparente, per usare un eufemismo, vi sono stati incontri che nei fatti hanno dato il via comunque alla ristrutturazione. In maniera opaca, a tutto danno di lavoratori e di cittadini. E questo è quello che sta succedendo.

 

Apprendiamo dagli ultimi comunicati stampa della Direzione Regionale delle Entrate della Sicilia che la riorganizzazione sarebbe già partita anche qui. Sarebbero già stati costituiti l’Ufficio Grandi Contribuenti e l’Ufficio Antifrode: chi fa parte di questi nuovi uffici? Come sono stati scelti i collaboratori? Sono stati fatti interpelli per permettere a tutti  i dipendenti di partecipare a egual titolo?

 

Aggiungiamo che nel comunicato, dal titolo “Tagli e controlli più mirati – Il nuovo volto delle Entrate in Sicilia” (titolo già di per se eloquente: di quali tagli si parla?) si dice che “ad ora” solo gli uffici di Nicosia e Cefalù hanno perso la qualifica dirigenziale.

 

Cosa significa “ad ora”? Ci si riferisce solo alla possibile perdita di altre poltrone dirigenziali o anche ad altro, visto che il titolo del comunicato evoca genericamente tagli? Sempre a mezzo stampa apprendiamo che dal 2 marzo è attivo uno sportello decentrato presso i locali del Comune di Capo D’Orlando. Quali dipendenti ci lavoreranno? Da quale ufficio provengono? Le OO.SS. sono state informate? A noi non risulta.

 

Quello che sta succedendo non lo condividiamo affatto e riteniamo che questi cambiamenti, che preludono ad altri magari più dannosi per i lavoratori, debbano essere oggetto di confronto con le OO.SS. Per questo come Rdb abbiamo chiesto alla Direzione Regionale un incontro urgente in merito ai criteri che si intendono seguire in ordine al processo di riorganizzazione e a tutte le sue ricadute pratiche che interessano i lavoratori.

 

Nel frattempo però teniamo alta l’attenzione e confermiamo lo stato di agitazione indetto a livello nazionale in tutti gli uffici delle Entrate, utilizzando le pause giornaliere previste dalla 626. Inoltre altri lavoratori continuano a firmare la mozione di Rdb per chiedere una riorganizzazione trasparente e rispettosa dei diritti dei lavoratori: con la loro firma i colleghi stanno chiedendo di non essere lasciati ai margini della riorganizzazione e di non essere considerati alla stregua di uno dei tanti aspetti logistico-organizzativi che dovranno essere risolti.

 

Già diecimila firme sono state raccolte e consegnate alla direzione centrale e contiamo di consegnarne altre nelle prossime settimane. Ai lavoratori siciliani vogliamo dire questo: abbiamo capito la gravità della situazione, abbiamo capito quanto questa ristrutturazione può incidere pesantemente sulle aspettative e sui diritti di migliaia di colleghi che lavorano da anni nel difficile e delicato compito di stanare l’evasione fiscale, abbiamo capito che diamo fastidio perché non chiudiamo gli occhi e pretendiamo risposte chiare e garanzie per tutti.  Ma abbiamo capito anche che la nostra azione sta dando risultati, che la partita è ancora tutta aperta, che niente è definito. Che ciò che accadrà domani all’Agenzia e ai lavoratori dipende da noi, da voi. A partire da oggi, da subito!