Sicilia - ADM, benessere organizzativo: solo sulla carta o nei fatti?
L’Amministrazione doganale sembra proporsi come molto attenta e proattiva nella promozione del benessere organizzativo. Negli ultimi anni sono stati somministrati ben 3 questionari per l’indagine sulla percezione del benessere organizzativo da parte dei dipendenti dell’Agenzia.
Ma poi, “well-being washing” a parte (ovvero le operazioni di marketing comunicativo che le aziende utilizzano per far sembrare che va tutto bene) siamo proprio sicuri che negli Uffici si faccia tutto il possibile al fine di assicurare il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale del personale?
Per carità sogniamo e rivendichiamo luoghi di lavoro non solo salubri ma anche ecologicamente sostenibili (acqua potabile negli Uffici questa sconosciuta), sale ristoro per avere socialità oltre che il buono pasto ormai diventato buono colazione, asili nido aziendali e campagne di sensibilizzazione sulla salute oltre che convenzioni coi trasporti: saremmo già a metà dell’opera se sussistessero e venissero rispettate regole organizzative certe e trasparenti, insieme ad un comportamento datoriale virtuoso, che non crei situazioni di stress da lavoro correlato.
Reduci da una poderosa raccolta firme per un disegno di legge che istituisca il reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime (che sono tanto fisiche quanto psicologiche), convinti che ci sono cose che hanno un prezzo e cose che hanno un valore (vedasi questione diritto al riposo negli aeroporti siciliani su cui si è scatenata la canea di chi baratta diritti per denaro), convinti che il tema del tecno-stress meriti approfondimenti meno edulcorati del mero “benessere organizzativo” e che piuttosto si debba ricominciare a parlare degli obblighi di protezione del datore di lavoro previsti dal codice civile e dal testo unico sicurezza, negli scorsi giorni abbiamo esercitato il diritto di accesso ai Documenti di valutazione dei rischi (DVR) della Direzione Territoriale Sicilia Dogane e di alcuni Uffici delle Dogane. L’accesso ci sembra dovuto, come Organizzazione Sindacale portatrice di interessi collettivi, nonostante le perplessità più o meno velatamente manifestateci, quanto meno in relazione all’inusualità della richiesta.
L’agitazione degli animi che avvertiamo trasudare da alcuni contesti lavorativi ci appare sintomo di un certo livello di malessere organizzativo: lamentele dei lavoratori, richieste di trasferimento, continui avvicendamenti per medesimi incarichi, condivisione di personale per servizi diversi (UD e SOT dipendenti), continue riorganizzazioni calate dall’alto, ordini di servizio come se piovesse.
Abbiamo, quindi, pensato che fosse il caso di vedere cosa ci dicessero le carte ufficiali.
In un contesto organizzativo quale quello siciliano, in cui in alcuni Uffici le piante organiche sono gravemente deficitarie, l’interpello nazionale sarebbe sicuramente un grande strumento risolutivo. Ebbene, proprio tale soluzione, debitamente proposta in diverse riunioni sindacali è stata rigettata come non percorribile alla vigilia della riorganizzazione nazionale, mentre appena 2 giorni fa è stata invece attuata dall’Ufficio delle dogane di Roma 2. Siamo ancora in attesa, sperando non sia Godot. Vi aggiorneremo.
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia