Sicilia – ADM, calpestate le relazioni sindacali alle Dogane di Catania. USB per protesta abbandona il tavolo sindacale
Riteniamo doveroso comunicare a tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’UD Catania ulteriori dettagli su quanto accaduto all’ultima riunione tenutasi con la direzione lo scorso 28 novembre e sulla decisione che ci ha portato a lasciare il tavolo sindacale prima della sua stessa conclusione. Il tutto anche alla luce di quanto riportato nel verbale che non a caso, non è stato controfirmato da nessuna parte sindacale.
La riunione, la seconda in due anni e già questo la dice lunga, nasce in un contesto patologico di interruzione delle relazioni sindacali con la Direttrice, causate da mancate risposte a ripetute richieste di trasparenza, coinvolgimento dei sindacati, rotazione all’aeroporto. Richieste sovente anche accompagnate da istanze di accesso civico a firma dell’avvocato. A seguito dell’interruzione delle relazioni sindacali abbiamo portato la questione al Direttore Regionale, fattosi “garante” di una ripresa del dialogo all’UD Catania. Un incontro a cui le parti sindacali hanno partecipato con l’intento di risolvere l’annosa questione sulla rotazione all’ aeroporto e poter finalmente concentrarsi anche su tutti gli altri problemi che affliggono anche il porto e la sot riposto, che restano ancora irrisolti. Giusto per fare qualche esempio USB ha espresso l’esigenza di redigere un funzionigramma con le attività e le sedi di lavoro, discutere di un nuovo orario di lavoro presso entrambe le SOT che permetta di ristabilire le condizioni del sistema dei turni in linea con il CCNL, quali la pausa di almeno 11 ore tra i turni ed orari di lavoro di otto ore continuative che garantiscono di maturare sempre il buono pasto. Quello che premeva, dunque, era non solo ristabilire il rispetto degli accordi sindacali vigenti ma anche porre fine alla continua trattazione della tematica dell’aeroporto per poter appieno occuparsi dei problemi delle altre sedi (mancanza di personale, carichi di lavoro, condizioni delle verifiche all’interno del sedime portuale, sicurezza all’interno dell’ufficio, smartworking). Ebbene dopo oltre due ore di discussione, durante le quali gli errori fatti venivano definiti solo formali (ma che in realtà sono la riflessione di una gestione non trasparente e ad personam), la direzione, allontanatasi al telefono per circa 15 minuti, rientrava invocando superiori direttive riservate , non condivise e di cui non si è voluto fornire neanche un protocollo. Ignote direttive che mettono in discussione la validità degli accordi sindacali territoriali siglati su base locale con parte sindacale ( laddove in realtà si sta parlando di una disposizione direttoriale che la stessa direttrice invoca più volte come qualcosa di stringente ma della quale ha fatto ciò che ne ha voluto senza un chiaro modo di operare che sembra favorire alcuni rispetto ad altri) e che trasformavano l’incontro riparatorio in pura informativa alle organizzazioni sindacali e che nulla di più era dovuto dall’ordine del giorno.
Viste la manifesta mancanza di lealtà e la violazione di ogni principio di buona fede mostrate dalla Direttrice abbiamo abbandonato senza indugio il tavolo sindacale e ribadiamo l’interruzione del dialogo, preannunciando l’avvio di azioni in sede giudiziaria a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
Come se non bastasse, denunciamo le vistose omissioni e mistificazioni contenute nel verbale, dove irrispettosamente scompaiono interventi da parte di più rappresentanti sindacali ed anche componenti RSU, non facendo alcun riferimento alla pregiudiziale capestro posta dall’Amministrazione ( se non accollandola a USB!) e si cita la proposta di un aggiornamento del tavolo sindacale a un altro incontro, certamente non fissato alla nostra presenza ma piuttosto convocato subito dopo la nota unitaria sindacale del 6 dicembre. Vedi le coincidenze.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi, ritenendo sin d’ora mature le condizioni per un’assemblea del personale, dove alla voce del sindacato aggiungeremo la voce delle stesse lavoratrici e lavoratori, e a questo punto se ve ne saranno le condizioni proclamare lo stato di agitazione.
USB Agenzie Fiscali Sicilia