Sicilia - ADM, incontro sullo straordinario alla DT Sicilia. Evitiamo che la pezza sia peggio del buco

Palermo -

Si è svolto lo scorso venerdì 31 maggio in Direzione Territoriale Sicilia l’atteso incontro sull’annosa e divisiva questione dello straordinario.

Un incontro nato su richiesta della DT a seguito di alcuni rilievi fatti dalla Ragioneria Territoriale in alcune Regioni che hanno  reso necessaria una maggiore oculatezza

( per essere eufemistici) nell’autorizzazione, alla luce di alcuni  splafonamenti sui tetti.

Certo, il contratto è sempre quello, i divieti di utilizzo dello straordinario come “fattore ordinario di programmazione del  lavoro” e di “copertura dell’orario di lavoro” sono lì da anni ma evidentemente  qualcosa è andato storto, e noi oggi non possiamo che dare il nostro contributo per evitare che la pezza sia peggio del buco o avallare operazioni di facciata. 

Durante il suo intervento introduttivo la Direttrice ha fatto riferimento a una nota del Direttore Alesse dello scorso 28 maggio di cui abbiamo chiesto subito la ricezione,  visti gli effetti che sta creando negli Uffici tra fughe in avanti dei Direttori (esempio: UD Palermo su cui abbiamo chiesto la sospensione dell’ODS) e irrigidimenti delle procedure.

Durante il nostro intervento, ben consci del fatto che il ricorso massiccio allo straordinario sia un fattore di mimetizzazione delle carenze di organico e che alle Dogane vi sia una deroga che consente il triplo di ore rispetto al comparto ( 600 ore annue invece che 200!) abbiamo posto dei punti fermi, sia sulla base della normativa vigente  che sulla base di alcuni principi a carattere generale per noi ineludibili:

  1. Scongiurare in ogni modo rischi di “personalizzazione” dello straordinario. Lo stesso va autorizzato sulla base di attività oggettive e non ad personam;
  2. Massima trasparenza nel suo utilizzo. Riteniamo che questa “oculatezza” debba essere occasione per fare sì che in ogni articolazione o SOT tutte le lavoratrici e i lavoratori abbiamo piena contezza del budget assegnato per le attività da svolgersi in straordinario, ivi comprese quelle dei responsabili;
  3. Lo straordinario non può mai essere obbligatorio e pertanto una volta individuate le attività è pensabile assegnare la lavorazione a tutte le colleghe e i colleghi che si rendono disponibili,  previa formazione ove necessaria e senza fare figli e figliastri;
  4. Abbiamo, altresì, fatto presente che in nessuna parte del contratto collettivo si fa riferimento ad autorizzazioni “ preventive” ma che si parla sempre di “debitamente” ed “espressamente” autorizzate. Motivo per il quale, vista la carenza di organico in Sicilia, il riconoscimento della prosecuzione di attività iniziate, ad esempio,  incarna in sè esigenze di carattere organizzativo e di  principio di buon andamento, efficacia ed efficienza  della PA;
  5. Se il  lavoro straordinario viene  utilizzato per la copertura dell’orario di lavoro evidentemente qualcosa non funziona con le piante organiche visto che il budget dovrebbe essere assegnato sulla base delle risorse disponibili e non il contrario;
  6. Solo il datore di lavoro ha la visione della struttura nella sua globalità e dunque qualsiasi delega all’autorizzazione deve essere motivata secondo i dettami dell’articolo 17 Decreto Legislativo165/2001;
  7. Va fatta chiarezza sulle attività che si svolgono in via ordinaria anche per evitare disomogeneità tra Uffici o addirittura tra articolazioni dello stesso Ufficio, specie in caso di condivisioni di  personale, ove per la stessa attività qualcuno fa straordinario e qualcuno fa i salti mortali durante l’ordinario orario di lavoro. Il benessere organizzativo e la chiara individuazione delle priorità lavorative ( a maggior ragione sotto la spada di Damocle della valutazione ) sono per noi una bussola;
  8. Corretta quantificazione dei carichi di lavoro: il carico di lavoro e gli obiettivi devono essere proporzionati alla dotazione organica e non alle ore di straordinario che si è disposti a fare. Il riposo dei lavoratori previsto dalle norme vigenti in tema di sicurezza  è un diritto e non una concessione.

Siamo perfettamente consapevoli che lo straordinario negli anni sia diventato uno strumento di “ recupero salariale” dopo un blocco decennale dal 2009 mai più recuperato, ma non possiamo non mettere in guardia le colleghe e i colleghi sul fatto che per recuperare salario vanno aumentati i salari tabellari, le voci accessorie, e non a  dismisura le ore della  propria vita lavorativa a discapito del tempo di vita. Tutte rivendicazioni che come USB, insieme all’introduzione della XIV mensilità e all’indicizzazione di salari,  abbiamo già posto nella piattaforma presentata all’ARAN che a breve presenteremo in Assemblea.

Oggi diciamo a gran voce e a costo di essere impopolari che ci vuole il coraggio della coerenza: non si può da un lato chiedere un utilizzo spropositato dello straordinario e dall’altro lamentarsi  dei carichi di lavoro, di non poter andare in ferie, di essere richiamati per colmare le assenze, di essere delle pedine in mano al dirigente.

A margine dell’incontro, abbiamo, dunque, ribadito per l’ennesima volta che la coperta in Sicilia è corta e che vanno al più presto attivate procedure di mobilità a livello nazionale per rafforzare gli organici.

USB PI Agenzie Fiscali Sicilia