Sicilia - ADM, Riorganizzazione all’UD Messina: USB chiede la revoca della disposizione di servizio, la rimozione delle incompatibilità e la piena attuazione del piano anticorruzione
Pubblichiamo la nota con la quale USB ha chiesto la revoca della disposizione di servizio relativa alla riorganizzazione dell’Ufficio delle Dogane di Messina e la piena attuazione del piano anticorruzione.
USB da sempre impegnata nella tutela e nella lotta per l’acquisizione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nonchè nel rispetto dei principi di imparzialità della Pubblica Amministrazione, ha agito sia alla luce delle violazioni di legge, dei profili di inopportunità e per chiedere il diritto all rotazione e trasparenti e oggettive progressioni di carriera )
In particolare:
La violazione degli artt. 4 e 5 Decreto Legislativo 165/2001
Le norme in materia prevedono che “ai dirigenti spetta l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano l'amministrazione verso l'esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Essi sono responsabili in via esclusiva dell'attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati”; che “le determinazioni per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro, nel rispetto del principio di pari opportunità, e in particolare la direzione e l'organizzazione del lavoro nell'ambito degli uffici sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatte salve la sola informazione ai sindacati ovvero le ulteriori forme di partecipazione”;
Che “i dirigenti, nell'ambito di quanto stabilito dall'articolo 4, esercitano, fra gli altri, i seguenti compiti e poteri: … dirigono, coordinano e controllano l'attività degli uffici che da essi dipendono e dei responsabili dei procedimenti amministrativi”.
Ad un funzionario, seppure capo sezione, non può in alcun modo essere delegata la valutazione “di specifiche e motivate esigenze di servizio” e non è in alcun modo soprattutto delegabile lo “Ius Variandi” che è una tipica funzione del “datore di lavoro” e quindi del dirigente, unico reale conoscitore della struttura dell’Ufficio da un punto di vista organico e sistematico.
La violazione dell’ art. 53 del Decreto Legislativo 165/2001 -
Risulta alla USB che l’attuale Responsabile della Sezione Servizi e Supporto, peraltro nominato nell’atto in oggetto anche quale Sostituto del Direttore dell’Ufficio, a tutt’oggi rivesta la carica di responsabile sindacale ed in particolare di coordinatore regionale della sigla CISL FP e risulta pertanto incompatibile con la funzione di responsabile apicale della sezione servizi di supporto che tra le altre annovera l’attribuzione della gestione del personale
In base al citato articolo, infatti, "Non possono essere conferiti incarichi di direzione di strutture deputate alla gestione del personale a soggetti che rivestano o abbiano rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni.". Come ha ribadito la Circolare della Funzione Pubblica 11/ 2010 : “ Ciò che si vuole evitare è un'eventuale influenza sulla gestione che può derivare dal coinvolgimento attuale o passato del responsabile della struttura in particolari e significative attività sindacali o politiche o dall'aver avuto con tali organizzazioni particolari rapporti. In quest'ottica, la disposizione pone una norma precettiva che non prevede alternative, volta ad evitare un potenziale conflitto di interessi tra due uffici o tra l'interesse personale e l'interesse pubblico.
“
Sulle regole anticorruzione e il principio di rotazione
L’assetto organizzativo che emerge dall’atto, peraltro emanato da un Dirigente in procinto di lasciare l’incarico presso l’Agenzia, conferma il perdurare di talune professionalità in settori altamente rischiosi sotto il profilo corruttivo. Stante quanto previsto dalla legge 190 del 6 novembre 2012, la strategia proposta dall’ANAC, elaborata dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, attraverso la predisposizione e l’emanazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPCP), pone il focus sul cosiddetto “meccanismo della rotazione del personale”, che per certi aspetti, è pacifico debba fare i conti con la formazione di professionalità adeguate e preparate, ma ancor di più, in generale, anche col numero ridotto dei dipendenti in organico, mai sufficiente ad alleviare un peso, in un’Amministrazione come questa, in continua carenza di personale.
Tuttavia, tali presupposti, non possono ostacolare il meccanismo del turn-over e il diritto alla rotazione, soprattutto in quei settori maggiormente esposti a rischio corruttela, men che meno sotto il profilo della responsabilità professionale dei funzionari assegnati alle diverse sezioni.
Se da un lato è probabile che taluni funzionari sono accoratamente affezionati al proprio ruolo e non ambiscono a mutamenti di funzione, altri, invece non vedendo la possibilità trasparenti di carriera nè di parità di trattamento neanche immaginano il cambiamento. Alcuni di loro, inoltre, sono ormai esausti anche per il peso dei carichi di lavoro che affrontano.
Queste, naturamente, sono osservazioni che potrebbero essere ampiamente smentite se solo si avviasse una rilevazione dei fabbisogni attraverso l’avvio di una mobilità funzionale o di un massiccio piano di formazione.
Emerge, infatti, che nella pianta organica dell’UD di Messina risulta esserci un numero elevato di funzionari di alto profilo economico che potrebbero potenzialmente garantire un’ adeguata rotazione.
Infine, si pone l’opportunità di valorizzare, ai fini del conferimento di responsabilità, l’anzianità di servizio ( criterio oggettivo in tutte le procedure di progressione) cercando di evitare la mortificazione dell’esperienza pregressa a scapito di quelle professionalità che da diversi anni, presso l’U.D. di Messina, svolgono il loro servizio con senso di responsabilità e abnegazione.
Viste tutte queste ragioni, con la nota che per trasparenza alleghiamo, USB ha chiesto:
La revoca-sospensione della disposizione di servizio 1345/2023 e l’immediata apertura di un tavolo di confronto;
L’adozione di ogni provvedimento idoneo a rimuovere la violazione sull’incompatibiltà per incarico sindacale
La piena attuazione del piano anticorruzione
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia