Sicilia – Entrate, alla DP di Catania i controlli sulle presenze si fanno con la posta elettronica. Cunnuti, mazziati e controllati. I sindacati chiedono subito chiarimenti
Pubblichiamo la richiesta di chiarimenti trasmessa alla DP di Catania a seguito di controlli sulle presenze fatti tramite posta elettronica.
Una novità assoluta che trasforma unilateralmente uno strumento di lavoro in uno strumento di controllo pervasivo e apre la strada a metodologie compulsive, con buona pace del tecno- stress, già messo a dura prova da applicativi sempre più farraginosi e da carichi di lavoro da catena di montaggio.
Chi ha stabilito che vi sia un’equazione tra la PRESENZA, con tanto di maiuscolo, in Ufficio e il presidio permanente della posta elettronica? Cosa significa “rispondere il più velocemente possibile”? Mezzora, un’ora, la fine della giornata lavorativa? Siamo diventati una caserma e non lo sapevamo?
E se si è allo sportello (come nel caso del controllo del 17 agosto)? E se ci sono problemi di connessione? E se si sta facendo una riunione o leggendo una circolare? E se si è in archivio?
Il tutto al netto del fatto, già di per sé abnorme, che tale controllo, non accompagnato da neanche una telefonata, viene fatto in piena Estate e nei confronti di chi sta garantendo la tenuta degli Uffici mentre il resto delle colleghe e dei colleghi si godono le meritate ferie.
Non solo. Lo Statuto dei diritti dei lavoratori prevede che le lavoratrici e i lavoratori devono essere informati adeguatamente circa le modalità con le quali devono essere utilizzati gli strumenti concessi in dotazione e le modalità con le quali verrà esercitato il controllo. Se la posta elettronica diventa un grande fratello si abbia il coraggio di metterlo nero su bianco chiaramente e assumersi la responsabilità di far diventare uno strumento di lavoro uno strumento di controllo. Con tutte le conseguenze, Statuto dei diritti dei lavoratori alla mano, che ciò comporta.
In allegato la richiesta di chiarimenti
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia